Il “Decreto Città”, il provvedimento “omnibus” con una dote finanziaria di 1 miliardo di euro a sosteno di tutta una serie di interventi per le città a cominciare da Milano per il dopo-expo (150 milioni) a Roma per il Giubileo (200 milioni), Terra dei fuochi (150) e Bagnoli (50) e tanti altri interventi sparsi in tutta la penisola nulla prevede per Matera.
Dure critiche da parte dell’ex sindaco della Città dei Sassi, Salvatore Adduce.
“Dopo i viaggi della speranza, dopo i Nencini, i Delrio, i De Vincenti ad oggi nulla è stato predisposto per la nostra città. Passerelle, parole rassicuranti e basta. Non è dato sapere – afferma in una nota Adduce – se ciò è il frutto della indisponibilità concreta del governo oppure della genericità delle idee e dei programmi che sono stati rappresentati a livello locale.
Avevamo impostato un piano ricco di progetti che – sostiene Adduce – costituivano già un buon “preliminare”, dal grande tema dell’accessibilità alle infrastrutture culturali, teatro, piazza della Visitazione e parcheggio, nuova scuola Torraca, area di scambio intermodale a Serra Rifusa con annessa stazione di sosta per i mezzi pesanti. Valorizzazione dello Stadio XXI Settembre, rifinanziamento della legge 771/86.
Nulla di tutto questo è stato posto all’attenzione del governo. Non ci risulta – prosegue l’ex sindaco di Matera – che ci siano tavoli di lavoro governo-regione-comune, come pure era necessario, per addivenire ad una conclusione positiva. Insomma, siamo alla totale paralisi. Tutti contenti a stringere mani a destra e a sinistra ma risultati zero. Non si perda altro tempo: è l’invito di Adduce. Abbiamo solo tre anni per predisporci all’appuntamento del 1° gennaio 2019. Le fibrillazioni politiche nazionali, di cui abbiamo avuto le prime avvisaglie in questi ultimi giorni, potrebbero – sostiene – ulteriormente complicare il percorso della legislatura con il rischio di abbandonare Matera 2019 che invece è la cosa più importante per tutti noi.