L’omicidio avvenne la sera del 2 aprile del 2008 alla periferia di Melfi. Giancarlo Tetta, venditore ambulante di 39 anni, stava entrando nella sua auto quando un killer, giunto sul posto con un complice, gli esplose sei colpi di pistola alla testa. Subito dopo i due si allontanarono a bordo di una Fiat Croma che fu trovata bruciata nelle campagne di Melfi.
Di questo omicidio, sorto all’interno di una faida tra bande rivali, si è accusato Saverio Loconsolo, condannato dal Gup del Tribunale di Potenza, Rosa Larocca, a 14 anni di relcusione, a conclusione di un processo con rito abbreviato.
Furono proprio le dichiarazioni di Loconsolo, che nel 2014 decise di collaborare con i magistrati, a riaprire le indagini sull’omicidio Tetta, per il quale in un primo momento erano stati ritenuti responsabili Massimo Cassotta e Adriano Cacalano, poi scagionati.