“La menzione all’Oscar di Bilancio 2015, unica per il Mezzogiorno insieme all’Asm di Matera, è un riconoscimento importante per il San Carlo”.
Il direttore generale Rocco Maglietta commenta con legittima soddisfazione il premio ottenuto. “Si conferma così – spiega il dg del San Carlo – la capacità di tenuta dell’intera comunità ospedaliera anche in un anno che è stato segnato da un difficile momento di crisi. Certi riconoscimenti non calano dal cielo ma sono il frutto di un duro lavoro quotidiano che ha accomunato le due direzioni strategiche che si sono succedute nel corso del 2014 e il personale tutto che ai diversi livelli di competenze e di responsabilità ha concorso al raggiungimento dei risultati prefissi”.
“Per partecipare all’Oscar – spiega Maglietta – il prerequisito fondamentale è l’equilibrio dei conti, un obiettivo difficile in una situazione di calo dei trasferimenti e di sofferenza economica delle famiglie. Eppure anche nel 2014 ci siamo riusciti, lavorando sul contenimento dei costi senza intaccare qualità e quantità delle prestazioni offerte. Per questo voglio ringraziare tutti i dipendenti”.
Per Maglietta, per proseguire lungo questo percorso virtuoso è necessario un cambio di passo. Perdurando un quadro generale complicato sul piano finanziario, una manovra di contenimento della spesa (pur necessaria) bisogna quindi pensare a nuovi modelli organizzativi, a economie di scala e sinergie con le aziende sanitarie, a una più accentuata attenzione alle vocazioni specifiche dell’ospedal, quali l’emergenza e le alte specialità .
“L’Oscar– conclude Maglietta – premia in particolare la capacità degli enti pubblici di rendere conto in maniera chiara e comprensibile sull’uso delle risorse collettivi e sui risultati conseguiti al servizio della comunità. Per quel che mi riguarda la trasparenza non è una prassi da circoscrivere al bilancio ma deve improntare l’intera cultura della nostra organizzazione ospedaliera e a questa scelta risponde il nostro impegno primario per migliorare la comunicazione attrezzandoci anche sul fronte delle nuove tecnologie digitali, come sottolinea la stessa motivazione della giuria: Il Bilancio sociale fin dalla prima edizione (esercizio 2012) è prodotto sempre in due versioni, una integrale e una divulgativa.