POTENZA, 25 MARZO 2022 – Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lagonegro, in ambito nazionale, con il supporto dell’Arma territorialmente competente, sono state eseguite 34 perquisizioni personali, domiciliari e veicolari. Si tratta dell’epilogo di una vasta indagine nel corso della quale sono state arrestate in flagranza di reato nel corso del tempo 103 persone e 84 deferite in stato di libertà per il reato di cui all’art.74 del DPR 309/1990 per un traffico di droga da Spagna e Olanda che ha portato al sequestro di oltre un quintale di sostanze stupefacenti. Le indagini cominciarono in pieno lockdown quando i Carabinieri sequestrarono a un giovane di Lagonegro circa un chilo di hascisc e marijuana che aveva ricevuto dalla Spagna, in un plico postale che gli era stato recapitato da un ignaro corriere.
Questo l’esito delle complesse ed articolate indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lagonegro e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Potenza.
Le restrizioni imposte dal Governo a causa dello svilupparsi della pandemia da “COVID- 19”, che hanno limitato, per lunghi periodi, gli spostamenti da e verso l’estero e tra le varie regioni d’Italia, hanno portato – come emerso a livello di gravità indiziaria nel corso delle indagini e ferma restando per gli indagati la presunzione d’innocenza – all’ideazione ed alla creazione di nuove modalità di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.
Infatti, sulla base delle indagini svolte, emergeva per eludere i controlli i pusher acquistavano la droga tramite dedicati canali presenti sui social network “Instagram, Facebook e Telegram”, concretizzando il pagamento con criptovaluta Bitcoin, priva di ogni tracciabilità, e ricevendo la sostanza stupefacente direttamente in casa, consegnata da ignari impiegati dei principali vettori di corriere espresso.
Le indagini hanno avuto inizio proprio a Lagonegro quando, in pieno lockdown, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia hanno effettuato un sequestro, a carico di un giovane lagonegrese, di circa un chilogrammo di hashish e marjuana contenuto all’interno di un plico postale proveniente dalla Spagna, regolarmente consegnato da un corriere autorizzato, ignaro del contenuto.
Proprio tale inusuale modalità di ricezione della sostanza stupefacente, mai riscontrata prima di quel momento, ha messo in allarme questa DDA ed i Carabinieri del Nucleo Operativo di Lagonegro i quali, dopo una minuziosa analisi ed una proficua attività d’intelligence, riuscivano a risalire ai mittenti e alle modalità di approvigionamento della sostanza stupefacente provenienti dalla Spagna ed in particolare da Madrid e Barcellona e dall’Olanda, svelando la ramificata organizzazione che immetteva grandi quantità di stupefacente nell’intera penisola.
Venivano monitorate migliaia di spedizioni, che giornalmente pervenivano sul territorio Italiano portando alla luce un’intensa attività tra la Spagna, l’Olanda e l’Italia, affidata a ignare società spedizioniere.
Per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine infatti, la sostanza stupefacente veniva acquistata attraverso l’utilizzo del web in una duplice modalità: la prima più semplice ed abbordabile da tutti gli utenti, ossia tramite pagine e canali appositamente creati sui socia! network Instagram, Facebook e sulle applicazioni di messaggistica istantanea Telegram e Wickr in grado di criptare le conversazioni; la seconda accessibile ai soli profondi conoscitori del web, il dark web.
Attraverso questa parte “sommersa” di internet, è possibile acquistare, senza la possibilità che il proprio indirizzo IP venga tracciato grazie all’utilizzo di browser dedicati (es. Tor), merci di svariata natura, con particolar riferimento a materiali e sostanze illecite, tra cui sostanze stupefacenti, armi ed esplosivi.
Su tali canali gli acquirenti avevano modo di visionare non solo le immagini ma anche i video nei quali veniva illustrato, nel dettaglio, il tipo di stupefacente in vendita ed il relativo prezzo. Una vera e propria casbah virtuale!
Altrettanto meticolose, come emerso dalle investigazioni, erano le modalità di stoccaggio. Infatti non di rado, le sostanze stupefacenti venivano occultate all’interno di confezioni di genere alimentari, quali ad esempio biscotti, cereali e frutta secca, che venivano nuovamente sigillate, cosparse di essenze odorose per confondere il fiuto delle unità cinofile, e tenute in fresco grazie a confezioni di ghiaccio gel a lunga durata.
Anche per il pagamento della droga si svelava un’innovazione in tale settore. Infatti i venditori per celare la propria identità, richiedevano i pagamenti solo in criptovaluta “BITCOIN”, che sono impossibili al rintraccio.
Nel dettaglio gli acquirenti, utilizzando una delle applicazioni del web denominate “CONIO” o “CRYPTO”, registravano la propria carta di credito prepagata, eseguendo la conversione di una prestabilita somma di denaro in BITCOIN ed immagazzinando tale valore nel proprio portafoglio virtuale. Successivamente si trasferiva il valore di BITCOIN richiesto dallo spacciatore dal proprio portafoglio virtuale ad un altro indicatogli. A questo punto il venditore spagnolo o olandese, a pagamento avvenuto, provvedeva all’invio della droga celandola in anonimi plichi postali, utilizzando un classico vettore di spedizioni.
L’ingente quantità di spedizioni delle corrispondenze in questione permetteva, in un modico lasso di tempo, di effettuare numerosissimi riscontri, così suddivisibili in tutta la penisola:
N. 27 arresti e n. 23 persone deferite in stato di libertà in Italia del Nord;
N. 27 arresti e n. 24 persone deferite in stato di libertà in Italia Centrale;
N. 49 arresti e n.38 persone deferite in stato di libertà in Italia del Sud e Isole.
Circa centottanta riscontri che, in totale, hanno portato all’arresto di n.103 soggetti e alla denuncia in stato di libertà di ulteriori n. 83 soggetti per il reato di cui all’art. 73 del DPR 309/1990 (traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope).
Altrettanto corposa la quantità di sostanza stupefacente contenuta all’interno dei plichi di spedizione provenienti dalla Spagna e dall’Olanda, e destinata al mercato Italiano, quantificata in:
- KG. 60 circa di sostanza stupefacente del tipo Marijuana;
- KG. 5O circa di sostanza stupefacente del tipo Hashish;
- Gr. 800 circa di sostanza stupefacente del tipo Eroina;
- Gr. 800 circa di sostanza stupefacente del tipo Cocaina;
- Gr. 200 circa di sostanza stupefacente del tipo Ecstasy;
- Gr. 100 circa di sostanza stupefacente del tipo Metanfetamine;
- Gr. 100 circa di sostanza stupefacente del tipo Ketarnina.
Per un totale complessivo di oltre 100 Kg di sostanze stupefacenti.