Venerdì 2 settembre 2022 – Alla nostra redazione ha scritto Donatella Bochicchio, dipendente di Polimedica, una struttura sanitaria privata accreditata che rischia di chiudere per la ben nota vicenda dei tetti di spesa, sulla quale è in corso un vivace confronto con la Regione Basilicata finora senza esito.
Comprensibile quindi la preoccupazione della nostra lettrice che ci scrive “in quanto – precisa – ritengo che sia giusto che la situazione che sto per descrivervi sia portata alla luce da giornali e altri media.
Sono una dipendente di una struttura sanitaria di Melfi: Polimedica.
Una struttura privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale che ora rischia di chiudere per motivi che io ritengo assurdi ed incredibili. I motivi sono relativi ai tetti di spesa che la Regione Basilicata ha imposto per il 2022 e che sono molto inferiori alla mole di prestazioni che la struttura in cui lavoro ha già offerto finora e, potenzialmente, potrebbe offrire fino a fine anno.
Qualche testata giornalistica ha già parlato della situazione, ma credo che non sia abbastanza. Credo sia importante sottolineare ancora di più la gravità del fatto.
Quello che ci tengo a sottolineare è che l’azienda per cui lavoro non è un’azienda privata che si occupa di commercio o magari di altri servizi a pagamento, bensì offre servizi sanitari ai cittadini oltretutto per conto del SSN. Lavora quindi per garantire visite, esami, trattamenti come una qualsiasi struttura pubblica.
Da noi – ricorda la nostra lettrice – vengono anziani, bambini, malati oncologici, cardiopatici, diabetici, persone di ogni genere che hanno bisogno di cure ed assistenza sanitaria, situazioni in cui una diagnosi o una cura tardiva potrebbe avere conseguenze MOLTO GRAVI.
In questi giorni, quando i nostri pazienti si rivolgono a noi perché a conoscenza della situazione, diventa umiliante e difficile spiegare che non possiamo più garantire cure, perché ci mettiamo nei panni di tutti e capiamo il loro stato d’animo.
Il problema quindi, riguarda non solo l’aspetto occupazionale, quindi strettamente personale (per me e i miei colleghi) ma anche quello sanitario per tutta una zona della Basilicata e non solo (da noi vengono pazienti da tutta la regione e anche da fuori regione).
Vi scrivo per sottolineare e far conoscere a tutti il mio (e non solo) stato d’animo. Da un lato, la preoccupazione di un lavoratore che sta per perdere il lavoro, dall’altro la preoccupazione di un cittadino che non potrà più curarsi nel proprio territorio.
Spero che questa lettera – conclude Donatella Bochicchio – sia un modo per far conoscere a chiunque il grandissimo problema in cui mi ritrovo io, i miei cari, i miei colleghi e tutti i cittadini di Melfi e della Basilicata.
Bisogna far prevalere il DIRITTO ALLA SALUTE!!!”