Mercoledì 26 agosto 2020 – Monta la protesta per la riconferma di Giulio Ferrara a presidente del Cotrab, nonostante sia stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per violenza sessuale nei confronti di una dipendente all’epoca dei fatti dipendente della Sita di Potenza, della quale Ferrara era direttore.
La suprema Corte ha confermato la condanna a a 2 anni e 6 mesi di reclusione inflittagli dalla Corte d’Appello di Potenza.
Tutti chiedono l’immediata destituzione dall’incarico di Ferrara la cui rielezione è avvenuta il 20 luglio scorso.
“Chiediamo la rimozione del presidente per consentire non solo alla donna che ha denunciato ma a tutte le donne dell’azienda di svolgere il proprio lavoro in tranquillità e attribuire il giusto peso alla giustizia” ha detto Antonella Veltri, presidente D.i.Re.
Cinzia Maroccoli, consigliera DiRe per la Basilicata e presidente di Telefono Donna si è unita alla richiesta di dimissioni del neoeletto presidente “ritenendo inopportuna questa sua rielezione, nel rispetto di una donna lavoratrice, e di tutte le donne. È già difficile denunciare una violenza, ancora di più se accade sul posto di lavoro, quello che è accaduto qui a Potenza lo renderà quasi impossibile”.
In una nota, la Consigliera di Parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi auspica “che l’azienda metta in essere immediatamente tutti gli accorgimenti necessari, anche contrattualmente previsti, affinché la lavoratrice sia tutelata e messa in sicurezza.
E’ fondamentale infatti che la dipendente in nessun caso possa trovarsi in una condizione di subordinazione diretta e/o indiretta con il Ferrara. Seguiranno, come per legge,- conclude Pipponzi – i connessi accertamenti diretti anche con l’ausilio dell’Ispettorato territoriale del lavoro”.
Il Coordinamento Donne di Cgil Cisl Uil di Basilicata si chiede “cosa deve accadere affinché la dignità di una donna possa essere rispettata; cosa deve succedere per ritenere inopportuno il conferimento di un importante incarico ad un uomo resosi responsabile di un reato tanto grave nei confronti di una sua dipendente; quale valore viene dato in questa comunità regionale alla vita di una donna lavoratrice e con quale stato d’animo la stessa continuerà a vivere e lavorare”.
Nel ricordare che nel 2017, Cgil Cisl Uildi Basilicata siglarono un importante protocollo per il contrasto alla violenza sui luoghi di lavoro assieme a Confindustria Basilicata, alla presenza della Consigliera Regionale di Parità, il Coordinamento sollecita affinchè si rendano subito effettivi gli impegni assunti”.
Intanto la petizione sul caso Ferrara inviata dal Movimento “Dalla stessa parte” al Presidente del Consiglio Conte, ai Ministri De Micheli, Bonetti e all’assessore regionale Merra ha raggiunto le 23.500 firme.
“Chiediamo a tutte e tutti di firmare e condividere questa petizione.
Vogliamo – si afferma nella petizione – l’immediata destituzione dal ruolo di Presidente della Cotrab, Azienda Trasporti della Regione #Basilicata, del sig. Ferrara, condannato per violenza sessuale su una dipendente.
Un vergogna inaccettabile cui tutte e tutti dobbiamo opporci. Questa è una di quelle volte in cui dobbiamo stare #dallastessaparte”.
“Dalla stessa parte” è un movimento che riunisce le realtà femminili in Italia per farle diventare una piattaforma, unirle, facendo comprendere alle donne che assieme possono incidere nella politica, nella vita quotidiana.
Da parte sua l’assessore Merra, sebbene sollecitata ad intervenire sul caso Ferrara, precisa in una nota che “l’assessore, seppure donna, libera e consapevole è l’ultima a dover intervenire sulla questione Ferrara: il rischio è quello di trasformare gli sforzi immani fatti per la comunità lucana in un attrito o in una disfida personale.
Le aziende che compongono il Cotrab sono tutte lucane, ad eccezione della Sita; a loro non sfuggono di certo gli sforzi e le sollecitazioni dell’assessore Merra: sollecitazioni che non possono toccare, per il ruolo ricoperto, la dimensione etica e morale, ma devono riguardare la sola dimensione della lealtà nei confronti di autisti ed operatori, la conoscenza di un settore e di come questo si è (… o non si è …) fino a questo momento sostenuto”.
Ne prendiamo atto.