Mercoledì 13 novembre 2024 – “Ho trascorso una lunga e proficua giornata di ascolto e sopralluoghi a Maratea. Ho visitato il cantiere presso il porto, dove sono in corso interventi, finanziati con fondi regionali per circa 2,9 milioni di euro, riguardanti la messa in sicurezza prevalentemente del molo nord.
Qui si ripristinerà la mantellata, cioè l’opera di protezione dai flutti, attraverso il recupero dei massi dispersi sul fondale marino, e si realizzeranno altre opere complementari, come ho già comunicato due settimane fa.
Come da programma, i lavori sono iniziati dopo che l’Ufficio Demanio Marittimo del Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata ha rilasciato al Comune di Maratea l’autorizzazione per l’occupazione delle aree demaniali del porto, in modo da consentire l’immediato avvio del cantiere”
Lo ha dichiarato Pasquale Pepe, vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture.
“Sul versante del diritto alla casa, ho avuto un incontro con le famiglie sfollate per ragioni di sicurezza – ha aggiunto Pepe – che riceveranno un alloggio popolare nella primavera del 2026.
I lavori per la realizzazione dei fabbricati sono stati consegnati nei giorni scorsi. Abbiamo illustrato il progetto e abbiamo ribadito l’attenzione della Regione Basilicata sul tema casa, come abbiamo dimostrato con il DDL sulla tutela abitativa, approvato all’unanimità in Consiglio. Su nostra proposta, quanti dovessero perdere l’uso l’abitazione nei 131 comuni lucani, potranno accedere a un fondo regionale, di 900mila euro complessivi, sia che possano fornire prova documentabile di spesa per un nuovo alloggio sia che non siano in grado di farlo, perché per noi lo stato di bisogno esiste già quando si perde l’abitazione e non in base alla ricerca e ottenimento del nuovo alloggio”.
“Infine – ha concluso Pepe – ho fatto un sopralluogo in località Acquafredda per verificare lo stato di avanzamento dei lavori relativi alle gallerie che permetteranno di avere una viabilità sicura anche in un’area complessa dal punto di vista orografico, come quella della costa tirrenica lucana”.