Lunedì 5 aprile 2021 – Domani mattina a partire dalle 09:00, davanti alla sede della Regione Basilicata , si terrà il presidio con assemblea permanente di FIM FIOM UILM, presidio necessario affinché il Presidente Bardi possa riportare ENI al tavolo di confronto sindacale e soprattutto far rispettare alla multinazionale gli impegni e gli accordi in essere senza inutili e strumentali interpretazioni .
Eni – si afferma in una nota di Fim, Fiom, Uilm – ha già iniziato la sua “transizione ecologica” partendo non dagli investimenti ma dall’imposizione di regole unilaterali che contrastano i contratti nazionali , le norme in tema di sicurezza ed infine IL PATTO DI SITO e ciò sta determinando tensione ed arretramenti sociali , normativi e salariali dei lavoratori.
Per questo ENI deve:
non lasciare indietro nessuno, applicando perentoriamente le regole condivise senza interpretazioni unilaterali;
sedersi ai tavoli di confronto sindacali convocati dalle istituzioni regionali o territoriali;
dialogare con i Lavoratori attraverso le Organizzazioni Sindacali – con tutte le Categorie di CGIL CISL e UIL – senza inviare “pizzini” in cui vengono illustrate o raccontate menzogne, e, cosa peggiore, essendo consapevoli che quelle sono menzogne;
confrontarsi, e questo significa crescere, significa valorizzare, significa lavorare per migliorare ed accrescere il valore del lavoro;
applicare il patto di sito e non trovare scorciatoie avallate anche da coloro che vivono di conflitto di interessi in questa Regione;
imporre, immediatamente, a Termomeccanica, in relazione al cambio di appalto Ram/Termomeccanica iniziato a settembre 2019, il rispetto delle regole, il rispetto dei trattamenti economici dei lavoratori, il rispetto delle professionalità, insomma il rispetto della dignità dei Lavoratori in quanto tali.
Se Termomeccanica, o chi per essa, – prosegue la nota sindacale – immagina venendo da cosi lontano, di prestarsi al ruolo di apripista per la cancellazione del patto di sito, di imporre le regole del caporalato, del mercato libero, sarebbe opportuno spiegare a costoro, che all’interno del Centro Oli di Viggiano ci sono delle regole condivise da Eni, dalle Organizzazioni Sindacali e dalla Regione Basilicata che vanno assolutamente onorate e rispettate.
Se così non fosse, vista la vastità del Mondo del petrolio, Termomeccanica dovrà farsene una ragione e decidere di imporre le proprie regole lontano dal Centro Oli di Viggiano.
È per questo – conclude la nota di Fim,Fiom, Uilm – che chiediamo, al Presidente Bardi, di far sentire la propria voce sulla questione petrolio in Basilicata, di far sentire la propria voce nei confronti di chi elude le regole, le norme e soprattutto di chi vuole imporre regole immorali che calpestano i diritti e la dignità dei lavoratori.