Venerdì 2 febbraio 2024 – Il giorno 11 febbraio 2024 la Chiesa Universale celebra la GIORNATA MONDIALE delMALATO,il cui tema proposto da Papa Francesco è: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina (Gv 5,7).
Nella diocesi di Potenza, Muro Lucano, Marsiconuovo tale evento in quest’anno pastorale 2024 sarà ricordato nell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, centro della salute lucana.
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“Pertanto – precisa don Mario Galasso Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute – l’ufficio da me coordinato, e coadiuvato dai i più stretti col- laboratori, con l’ausilio del nostro arcivescovo metropolita, ed inoltre con il supporto della cappellania ospedaliera “San Giovanni Paolo II”, nella Memoria liturgica di Nostra Signoradi Lourdes, con le varie rappresentanze del mondo della salute ha organizzato una celebrazione nella cappella dell’ospedale San Carlo alle ore 11,30 del giorno 11 febbraio.
Il Vescovo metropolita Salvatore Ligorio, Presidente della Conferenza episcopale di Basilicata presiederà l’Eucarestia Solenne alla quale sono invitati i rappresentanti di ogni singola parrocchia del territorio diocesano, a questo evento di cadenza annuale. Nessuna condizione della vita umana più della malattia ci permette di comprendere e di vivere concretamente questa benedizione del Signore.
L’essere malati come ricorda il Papa nella XXXII GMM: «La cura per la vita umana a tutti i livelli è uno dei tratti caratteristici del ministero di Gesù. Questa cura è estesa a tutti, chiunque Egli incontri e, direttamente o indirettamente, chieda il suo inter- vento, senza preclusioni dettate dalle barriere sociali, culturali o religiose».
«Di fronte a Lui non c’è solo un ammalato da curare, c’è un’umanità a cui va ridata la parola e acuidev’esserepermessodiesprimereletensioniinteriorichel’abitano».
“Anche i luoghi di cura e di sofferenza – afferma don Mario Galasso – sono luoghi di speranza e contemporaneamente della carità, in cui si prende coscienza dell’intrinseca fragilità e finitezza della nostra condizione umana ed insieme innalzare il nostro inno di lode alla provvidenza di Dio che, per il tramite di altri uomini e donne votati al servizio dei malati, sempre si prendono cura di noi.
In ogni luogo di cura nel nostro territorio, tra le corsie degli ospedali, delle Rsa, delle case di assistenza per ogni tipo di fragilità in questa prossima Giornata Mondiale del Malato 2024 noi – ricorda don Mario Galasso – torniamo a ripetere oggi con forza che il valore della vita, di qualunque vita umana, non dipende dalla qualità della vita stessa, bensì dal fatto di essere amati dal Signore: Dio ama la vita dell’uomo, immagine e somiglianza della sua stessa vita, e in Cristo si offre a lui come la sua unica e vera beatitudine.
Rimanere uniti a Cristo e mediante lui al Padre è dunque la via della vera felicità.
A ciascuno il saluto e la vicinanza del nostro premuroso pastore della chiesa particolare, l’ufficio diocesano per la pastorale della salute, la consulta, alle persone fragili, a quelli che sono ospiti nelle strutture per la cura integrata della persona, perchè – prosegue Don Mario – costituiscono le membra più deboli del corpo di Cristo che è la Chiesa, devono essere trattati con maggiore onore e riguardo, come ci ricorda l’Apostolo Paolo nella lettera ai Corinzi (cfr 1 Cor 12,22-23).
Insieme ad essi salutiamo tutti gli operatori sanitari e quanti, a diverso titolo e in diverso modo, si prendono cura dei malati, fornendo loro non solo il sostegno della loro competenza scientifica, ma anche l’aiuto umano e l’accompagnamento spirituale di cui hanno bisogno. Nell’unione a Cristo, segreto della vera felicità, ci precede e ci guidi la Vergine Maria, Regina degli Infermi.
Non può certo sfuggirci che la Chiesa il giorno 11 febbraio, per una fortuna coincidenza, celebra la memoria liturgica di NostraSignora di Lourdes, il luogo dove la sofferenza è stata non solo riscattata dalla maledizione del non-senso, ma addirittura trasformata in prezioso strumento di evangelizzazione e in partecipazione reale alla missione redentrice di Cristo.
A Maria, a Lei che è Salus Infirmorum, e per intercessione di San Giovanni Paolo II, affidiamo i nostri malati, gli anziani e quanti si prendono cura di loro con le parole stesse del Papa: “Che la Beata Vergine, nostra Madre, conforti quanti sono malati e sostenga quanti hanno dedicato la propria vita, come Buoni Samaritanii, a curare le ferite fisiche e spirituali dei sofferenti”