Lunedì 19 giugno 2023 – Resterà aperta e visitabile per tutta l’estate, nel Complesso rupestre di Madonna delle Virtù, la mostra “Raccontando Matera – Storie della città nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda”, organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta, e curata dallo storico dell’arte Edoardo Delle Donne.
“Il numero dei visitatori e l’interesse suscitato dall’esposizione delle opere di uno dei più talentuosi artisti della città – spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – ci ha spinto a non interrompere la fruizione per il pubblico di lavori straordinari che raccontano la città e la fanno scoprire attraverso l’arte, descrivendola anche nei suoi aspetti sociali e di vita popolare”.
L’esposizione si compone di circa venti opere di pittura su ceramica, composte da mosaici di formelle, di numero e dimensioni differenti, disposti all’interno del complesso rupestre di Madonna delle Virtù in un percorso suggestivo alla scoperta della straordinaria esistenza di una città che nasce dalla pietra e che vive nella pietra tra grotte e costruzioni spontanee frutto dell’ingegno dei capomastri e dei suoi abitanti.
10:00 – 20:00 dal lunedì alla domenica
biglietto: intero 7,00 | ridotto 4,00
Info: Circolo La Scaletta + 39 0835336726 – Info@lascaletta.net
Cave Heritage: +39 3274448885 – info@caveheritage.it
Giuseppe Mitarotonda è nato a Matera il 7 aprile 1939.
Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Rientrato a Matera, apre un suo laboratorio nel quale sperimenta varie tecniche operative privilegiando alla fine di un percorso e di una ricerca più intima che di metodo, il mosaico, le vetrate e come naturale necessità di una particolare espressione artistica, la ceramica.
Negli anni Mitarotonda, giunge ad una concezione dell’arte quale unione di due elementi sostanziali: lo sguardo, come motore primo, come visione scatenante; ed un altro elemento più formale, intimamente formale, l’immaginazione.
Alla formazione di tale pensiero contribuiscono gli incontri e le collaborazioni con grandi artisti, che giunti a Matera, frequentano come naturale luogo di incontro il suo laboratorio.
Da Pietro Consagra a Francesco Alvarez, da Mino Maccari a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), fino a Kengiro Azuma e
H. B. Assadour. Ma più intensa tra tutte è la collaborazione ed il rapporto di vera amicizia con il pittore José Ortega (per cui l’arte era volontà di violare tutti i codici e le convenzioni), durante il soggiorno dell’artista spagnolo nella città dei Sassi.
Così nasce in Mitarotonda, un senso più profondo per il colore inteso come principio visivo, trasceso nel concetto che il cielo è metafora dell’azzurro e non viceversa. Ed una ricerca che porta all’accostamento di colori caldi, che sfumano, o che stanno in rilievo, per far emergere, per contrasto i verdi o i grigi, e accanto vortici di bianco e azzurro.
Domina su tutti nella sua opera, il tema della storia della sua città, a volte tradotta e sottratta all’oblio, a volte evocata o sospesa in memorie ed echi. Una città che ascolta la sua vita, immersa nel sogno di un tempo infinito. Un sogno che desidera solamente l’elogio delle stelle e le carezze del vento.