Venerdì 4 febbraio 2022 – Mario Coviello, Presidente di Potenza dell’Unicef racconta in questa nota la significativa esperienza vissuta, tornando nella scuola di Bella che, come lui stesso afferma, “è stata la mia vita per oltre 40 anni”.
“La maestra Teresina Esposito mi ha invitato alla vigilia della “ Giornata dei calzini spaiati” perché il disegno del suo alunno di quarta B Andrea Gugliotta “ L’istruzione è l’arma più potente” è stato scelto per illustrare il mese di luglio del calendario regionale UNICEF 2022.
In qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza arrivo alle 8,45 in un’aula ampia con dieci bambine e bambini che mi salutano con un sorriso e mi mostrano una lavagna con tanti calzini colorati appesi ad un corda.
Ai lati della lavagna – racconta Coviello – una poesia di Roberto Piumini e la locandina della giornata : IL CALZINO PUZZLE: i tasselli di un puzzle sono tutti diversi eppure si incastrano perfettamente tra loro fino a diventare un’unica immagine, un paesaggio, un’unica armonia. Ognuno di noi è un pezzetto diverso per capacità, caratteristiche, passioni, emozioni, gesti, pensieri. Un pezzetto che si incastra ad altri, molti altri.
Mi presento e spiegando il logo dell’Unicef della mia casacca ciano e distribuendo a sei alunne/i che ho chiamato attorno a me il plumpynut, il nutrimento salvavita, le bustine di vitamine, le pillole per rendere l’acqua potabile, l’ago per le vaccinazioni, la zanzariera e il centimetro per misurare il polso dei bambini in fin di vita a causa dell’insufficiente nutrizione, racconto cosa fa l’Unicef in 192 paesi nel mondo e perché ho bisogno del loro aiuto.
Andrea illustra poi a tutta la classe il suo disegno: una fabbrica laboratorio che nutre con l’istruzione i bambini di tutto il mondo e li difende così dall’ignoranza, dai matrimoni precoci, dal lavoro minorile.
E il suo disegno ci dà la possibilità – prosegue Coviello – di parlare dei rapporti tra gli alunni e con il maestro Adolfo Sacco e le maestre Teresina Esposito, Carmelina Tarantino e Marianna Lo Sasso.
Con sincerità confessano che la scuola in questi due anni a loro è mancata molto per le lezioni a distanza e soprattutto perché non hanno potuto vivere in classe con i compagni e le compagne l’avventura della conoscenza, la ricchezza dello scambio”.