Venerdì 29 gennaio 2021 – Le Presidenti delle Associazioni Fish (Federazione per il superamento dell’Handicap) e Fand (Associazione Italiana Diabetici) Carmela De Vivo e Maria Buoncristiano, hanno scritto al Presidente della Giunta Regionale, Vito Bardi, e dell’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, per sollecitare la vaccinazione anche alle persone con disabilità.
“Come noto, – scrivono De Vivo e Buoncristiano – il Piano vaccinale predisposto dal Ministero della Salute prevede la vaccinazione per persone con disabilità ed i loro caregiver a partire dal mese di febbraio 2021.
Nella Sua qualità di Commissario Straordinario, il Dr. Arcuri ha infatti dichiarato che per le persone con disabilità le vaccinazioni sono previste a partire da febbraio, insieme alla seconda categoria degli over 80.
Secondo le sue dichiarazioni, anche i caregiver saranno contestualmente vaccinabili, in quanto non avrebbe senso immunizzare la persona con disabilità ma non il suo accompagnatore.
Le problematiche legate alla disponibilità delle dosi vaccinali stanno creando ritardi nei piani vaccinali stessi, ma ad oggi nessuna informazione è trapelata dalla Regione Basilicata circa le modalità ed i tempi per la vaccinazione delle persone con disabilità.
La FISH e la FAND, – sostengono De Vivo e Buoncristiano – nell’affermare la necessità di provvedere quanto prima a garantire una copertura immunitaria alle persone con disabilità, ricordano che le stesse sono doppiamente esposte al rischio di infezione, sia perché le condizioni mediche possono determinare in molti casi un peggioramento del decorso della malattia da COVID 19, sia in riferimento ad un quadro più complesso, che investe la più ampia sfera delle stesse persone e di chi se ne prende cura e carica.
Con la presente si chiede quindi – concludono De Vivo e Buoncristiano – alla Regione Basilicata di voler tener conto delle indicazioni del Ministero della salute nel merito e di conoscere la tempistica e le modalità per procedere alla vaccinazione non solo delle persone con disabilità che vivono in RSA o che frequentano centri diurni, ma, così come consigliato, per tutti coloro che hanno una disabilità sia fisica che psichica”.