La tratta ferroviaria Ferrandina-Matera, tra le opere scandalosamente incompiute in Italia, potrebbe essere completata.
La speranza giunge dal confronto che i componenti della Commissione Trasporti della Camera, hanno avuto con il Ministro Graziano Delrio.
Proprio l’esponente di Governo – come riferisce in una nota l’on. lucano Cosimo Latronico, Componente della Commissione – ha confermato che è in corso una verifica tecnica con Rete Ferrovie Italiane, a conclusione della quale si deciderà se completare la tratta e finalmente collegare Matera alla rete ferroviaria dello Stato.
Da parte dell’on. Latronico, che insieme all’on. Rocco Palese ha posto il problema, l’impegno “a seguire nelle sedi tecniche e politiche lo sblocco di questo grande nodo infrastrutturale che collegherebbe la citta’ di Matera, capitale europea della cultura nel 2019, alla rete ferroviaria italiana”.
Intanto sulla scandalosa storia della Ferrandina-Matera, riportiamo uno stralcio della lettera che il prof. Giovanni Caserta scrisse il 7 giugno 2013 all’allora sindaco di Matera, Salvatore Adduce
“…Nel periodo 1981-1996 la tratta fu progettata e completata in tutte le opere infrastrutturali, comprese una nuova galleria e la stazione Si erano spesi 350 miliardi di vecchie lire. C’era solo da allestirla, con collocazione dei binari e altre opere complementari. Fallirono, però, due consorzi di imprese. Sospesi tutti i lavori, e abbandonata l’opera al degrado, il nostro CIACP si fece promotore di una campagna, riuscendo a mobilitare i sindaci della Valbasento, di Matera e la Provincia. Nel 2006, grazie a questa iniziativa, e dopo non pochi incontri, furono stanziati 80 milioni di Euro per il completamento della tratta e la sua entrata in funzione. Già c’era il cartello che indicava la via per la stazione a La Martella, mentre già Trenitalia invitava a visitare zio Pietro di Matera.
Un po’ teatralmente, in quell’anno, durante una campagna elettorale, l’allora ministro Pecoraro Scanio firmava un assegno di 80 milioni di Euro. Era un gesto simbolico che, però, sembrava fornire una certezza. Invece capitò che gli 80 milioni di Euro furono sottratti a Matera per il completamento di altre opere – si disse – più urgenti . Questo per il quadriennio 2007 – 2011 (Piano CIPE- RFI)). Si sperava che, passato il 2011, fosse restituito a Matera il maltolto. Invece nulla…”.