Pasti gluten free e sicurezza alimentare per le persone affette da celiachia. Il governo regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, ha dato il via libera a due provvedimenti per tutelare la salute di chi è intollerante al glutine.
Con una delibera, la giunta lucana ha recepito l’Accordo del 30 luglio 2015 tra il governo, le Regioni e le Province autonome concernente il riparto dei fondi per sostenere la fornitura, su richiesta degli interessati, di pasti senza glutine nelle mense scolastiche, ospedaliere e delle altre strutture pubbliche. L’Accordo nasce per aggiornare il provvedimento del ministero della Salute del 2006 e rimodula il fondo nazionale, rideterminandone l’ammontare e la ripartizione, alla luce dei tagli alla spesa pubblica che si sono susseguiti dal 2008 in poi. Destinatari sono le Regioni e le Province autonome e, per il loro tramite, enti, associazioni di categorie e operatori. Il fondo erogabile viene ripartito, secondo il totale nazionale, in relazione al numero delle persone affette da celiachia risultanti dai registri regionali e sulla base delle strutture pubbliche che erogano i pasti senza glutine. L’Accordo consente, inoltre, di finanziare specifici corsi di formazione rivolti ad albergatori e ristoratori.
Nella stessa delibera, la giunta regionale ha adottato le linee guida da applicare alla filiera alimentare: dalla produzione al trasporto fino alla vendita e alla preparazione dei pasti, l’obiettivo è quello di controllare il rischio di “contaminazione crociata” con altri alimenti contenenti glutine.
Alle linee guida devono uniformarsi le imprese che commercializzano, trasportano e depositano alimenti senza glutine, i ristoratori pubblici e privati (ospedali, case di cura e di riposo, mense scolastiche, mense aziendali, collegi, convitti, ristoranti, trattorie, self-service, catering), i laboratori annessi ad attività artigianali o commerciali (pizzerie, gelaterie, pasticcerie, panifici, prodotti da forno, friggitorie, bar con annesso laboratorio) e, infine, i bar senza laboratorio e affini.
Sono, poi, regolamentati i requisiti per le strutture, le procedure, le attrezzature e i cicli di lavorazione. E’ previsto, inoltre, il piano di autocontrollo HACCP mentre un’attenzione particolare dovrà essere dedicata alla formazione del personale.