In occasione della manifestazione in programma domani, sabato 8 dicembre, in mattinata a Corleto Perticara, il movimento politico “La Basilicata Possibile”, che parteciperà all’evento, ripropone le domande che ha rivolto al Presidente e alla Giunta Regionale di Basilicata all’indomani dell’annuncio del via libera all’avvio dell’impianto di estrazione della Total.
“I temi legati al così detto punto zero ambientale e sanitario, alla
effettiva e contestuale operatività degli strumenti di monitoraggio
previsti e alle loro modalità di funzionamento, ai piani di emergenza e a quanto altro concorre a tutelare la salute dei cittadini e a salvaguardare il territorio, meritano – si afferma in una nota – risposte ben più chiare e rigorose di quelle finora offerte da parte di chi avrebbe la responsabilità del governo regionale”.
“Basilicata Posibile” annuncia di aderire alla manifestazione dell’8 dicembre “anche per dare seguito alla campagna di sensibilizzazione dei cittadini lucani che abbiamo avviato da settimane chiedendo loro di firmare la petizione popolare che chiede il blocco immediato delle estrazioni e il diniego del rinnovo della concessione ENI in Val d’Agri.
Torneremo anche così – si afferma nella nota – a porre le nostre 6 domande al Presidente della Giunta, all’Assessore Rosa, al Direttore dell’ARPAB, perché possano con dati di fatto e con verbi declinati al presente e non al futuro, rassicurare i cittadini lucani almeno su questi pochi ma rilevanti aspetti:
1) La mappatura del così detto punto zero ambientale e sanitario dell’area del Sauro come e quando è stato effettuato? Con riferimento a quali matrici? Con quali risultati?
2) Che fine ha fatto il Centro di Monitoraggio Ambientale costato diversi milioni e tenuto colpevolmente inutilizzato ormai da anni ? Se era inutile perché realizzarlo? Se invece lo era, come si fa a partire con le estrazioni senza PRIMA attivarlo?
3) Il piano di monitoraggio del funzionamento degli impianti che dovrebbe consentire di controllare e valutare l’impatto delle attività estrattive, tenuto conto delle risorse umane e strumentali di cui dispone ARPAB, è in condizione di partire dal momento dell’avvio delle estrazioni? Consente effettivamente ad ARPAB di controllare autonomamente e con continuità tutte le matrici ambientali? Con quali tempi di risposta in presenza di anomalie/incidenti? Con quale autonomia di segnalazione e reazione nell’ambito del Piano per la gestione delle emergenze?
4) Il piano di emergenza esterno, depositato in Prefettura, non doveva forse essere reso oggetto della più ampia campagna di diffusione PRIMA dell’avvio delle estrazioni?
5) Le acque di strato a quale processo di depurazione saranno sottoposte e soprattutto dove saranno conclusivamente conferiti i prodotti residui? E’ vero che Total si è impegnata a non smaltirli nel Sauro per i primi 5 anni? Quali garanzie sono state assunte per evitare che ciò avvenga negli anni successivi?
6) La rete di monitoraggio per il controllo della sismicità naturale e/o indotta nell’area delle estrazioni è già operativa e pronta a partire dal momento dell’avvio delle estrazioni?