Cos’è la libertà ? Per Gaber la libertà non è stare su un albero, la libertà è partecipazione./li·ber·tà/
Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto e, come tale, garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico: conquistare, mantenere, rivendicare la l.; la l. è partecipazione.
Sulla Libertà ci sono state tante battaglie e tante conquiste, basta pensare ai partigiani che hanno difeso i nostri territori, durante la seconda guerra mondiale l’Italia non libera.
Quanti momenti e comitati sono nati nel 1968. Oggi servirebbe più partecipazione e confronto per essere davvero liberi.
In questo articolo voglio raccontare cosa è successo in un paese siciliano, in un paese famoso per il suo pistacchio.
Avete capito di quale paese vi racconto ? In provincia di Catania sul famoso vulcano Etna, Bronte.
Quando l’11 maggio del 1860 il generale Giuseppe Garibaldi sbarcò con i Mille nel porto di Marsala, conosceva benissimo che, per chiudere con un trionfo la sua iniziativa, gli sarebbe stato assolutamente necessario l’appoggio e la partecipazione attiva dei siciliani.
Sarebbe stato un successo solo se fosse stato accolto non solo come il liberatore dalla tirannide borbonica, ma anche come colui che poteva dare le possibilità di nascere a una nuova società, libera dalla miseria e dalle ingiustizie.
Con questo intento, il 2 giugno, aveva emesso un decreto nel quale prometteva soccorso ai bisognosi e la tanto attesa divisione delle terre.
Nell’entroterra siciliano si erano, dunque, accese molte speranze di riscatto sociale da parte soprattutto della media borghesia e delle classi meno abbienti. A Bronte, la contrapposizione era forte fra la nobiltà latifondista rappresentata dalla britannica Ducea di Nelson, proprietà terriera, e la società civile.
Il 2 agosto l’insoddisfazione popolare coinvolse diverse persone e scattò la scintilla dell’insurrezione sociale. Fu così che vennero incendiate decine di case, al teatro e all’archivio comunale.
Cominciò una caccia all’uomo e ben sedici furono i morti fra aristocratici, ufficiali e civili, tra cui anche il barone del paese con la moglie e i figlioletti, il notaio e il prete, prima che la rivolta si placasse.
Ma la libertà non è eliminare persone o cose. La libertà è un valore aggiunto nel rispetto delle regole e leggi. La libertà è avere coraggio di affrontare le sfide della vita. La libertà è un diritto inalienabile.
Ricordiamo che molti hanno perso anche la vita, ma i loro ideali sono rimasti tali.
Per questo viva, viva la libertà, come dice il cantante Jiovanotti, preziosa e fragile,instabile e precaria, chiara e magnetica, leggera come l’aria.