Saverio Brienza, segretario regionale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) non nasconde le sue preoccupazioni per le condizioni di degrado del carcere di Potenza, struttura realizzata nel 1958 che mostra tutta la sua età.
Brienza è preoccupato soprattutto per le carenze strutturali degli edifici non a norma antisismica e per la situazione igienico-sanitaria esistente, sulla quale verifiche sono state effettuate già da Asp e Nas.
“Gli ambienti – precisa, a riguardo, in una nota il segretario regionale del Sappe – sono invasi da condensa e diffusa muffa dovute alla continua risalita di umidità proveniente dal terreno. Molte sono le crepe e spesso è poca l’illuminazione naturale. Al piano terra del reparto giudiziario, dove i poliziotti penitenziari provvedono alla sorveglianza dei detenuti, sono presenti addirittura tombini delle fognature dove confluiscono gli scarichi di tutta la sezione.
Anche nella sezione femminile – prosegue Brienza – è presente abbondante umidità, tanto che si è reso necessario dichiarare l’inagibilità di un intero piano. Stesso provvedimento è stato adottato per il reparto osservazione.
Problemi si registrano anche per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento al punto tale che, durante il recente periodo di freddo intenso, per riscaldare tutti gli ambienti e garantire l’acqua calda per le docce, si è reso necessario tenere l’impianto termico attivo 24 ore su 24 per evitare proteste da parte dei reclusi.
Il personale in servizio – denuncia infine il segretario regionale del Sappe – fruisce di un servizio mensa assolutamente fatiscente”.
Una situazione non più sopportabile sulla quale Brienza ha richiamato l’attenzione del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e Basilicata, Carmelo Cantone, e il Direttore della Casa Circondariale di Potenza, Maria Rosaria Petraccone, sollecitando urgenti interventi per garantire migliori condizioni di vivibilità
non solo per la popolazione detenuta ma anche per il personale di Polizia Penitenziaria.