Ad essere sospeso per quattro mesi dall’esercizio di pubblico servizio è Rodolfo Perri, 59 anni, titolare della farmacia in piazza Matteotti a Potenza.
Il provvedimento è stato adottato dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo, che lo ha ritenuto responsabile di più condotte di violenza sessuale continuata aggravata e di interferenze illecite nella vita privata (anch’esse aggravate dall’abuso dei poteri ed in violazione dei doveri inerenti al servizio) consumate ai danni di almeno sei donne diverse, anche di giovane età (una in particolare giovanissima).
Costoro si rivolgevano a lui perché preoccupate per un possibile stato indesiderato di gravidanza, al fine quindi di riceverne un consiglio in relazione ad una eventuale interruzione farmacologica.
Dalle indagini della Squadra Mobile è emerso che il farmacista, strumentalizzando il timore di gravidanze indesiderate, prospettava alle donne la necessità di applicare un fantomatico preparato ed inducendole al compimento di atti di autoerotismo. Il tutto per filmarle furtivamente.
Le indagini sono state avviate a seguito di una prima denuncia resa da una giovane donna che si era rivolta alla farmacia dell’indagato (amico di famiglia) al fine di ottenere la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, ma dallo stesso invitata a ritornare in farmacia “prima” dell’orario di apertura pomeridiana.
In occasione dell’appuntamento “programmato”, l’indagato la invitava prima ad effettuare un test delle urine – con un tester che lui stesso avrebbe provveduto a reggere in mano – e successivamente ad applicare un fantomatico rimedio e preparato, dalle potenzialità spermicide, che avrebbe però funzionato solo se preceduto da atti di autoerotismo e masturbazione. Cosa che peraltro andava fatto subito, potendosi servire del bagnetto di servizio retrostante il banco della farmacia.
La giovane, seppure in forte imbarazzo ed un po’ incredula, acconsentiva ad effettuare quanto richiestole e prospettatole come assolutamente necessario, convinta peraltro di poterlo fare nell’assoluta riservatezza.
Solo successivamente la giovane donna si è resa conto che l’uomo la stava furtivamente registrando e filmando attraverso una spycam (una piccola chiavetta usb dotata di telecamera in azione) da lui stesso preventivamente occultata all’interno del wc.
Sconvolta ed in forte imbarazzo, decideva di ricomporsi immediatamente e lasciare la farmacia.
Nel denunciare presso la Squadra Mobile quanto accaduto, la ragazza riferiva pure di aver appreso da terzi che analoghi trattamenti “terapeutici” erano stati adottati dal farmacista anche nei confronti di altre donne, sempre nelle medesime circostanze.
La successiva attività di perquisizione operata nei confronti del farmacista ha consentito di ritrovare e sequestrare diverso materiale informatico, ivi compresa la chiavetta incriminata, contenente dei filmati riguardanti non solo l’episodio raccontato dalla denunciante ma anche degli altri, analogamente carpiti di nascosto a danno di altre giovani donne, e sempre nel bagno della farmacia.
La visione dei filmati e l’ascolto del loro audio hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di verificare come l’indagato tentasse ripetutamente di indurre le donne, attraverso teorie da lui elaborate, ad eseguire atti di autoerotismo idonei a soddisfare la sua concupiscenza, riuscendo anche in fugaci palpazioni non necessarie di loro parti erogene.
Rodolfo Perri provvedeva persino a conservare e a catalogare il materiale carpito (con indicazione per ciascun filmato delle iniziali della cliente e della data di registrazione), evidentemente per poterne visionare i contenuti in un momento successivo a scopo di compiacimento sessuale.
Il quadro indiziario è stato peraltro confermato dallo stesso indagato, in sede di interrogatorio preventivo, senza che lo stesso abbia saputo fornire, per altro verso, indicazioni specifiche circa il nome, la composizione e la provenienza del “preparato” da lui utilizzato nelle diverse e plurime occasioni.
Secondo gli investigatori, quella dell’indagato – lo sfruttare situazioni di debolezza e malessere psicologico di alcune sue clienti, soprattutto di giovane età, preoccupate per un possibile stato indesiderato di gravidanza – si è rivelata essere una vera e propria abitudine, sconfinante persino nella “serialità”.
Alcuni dei video visionati hanno consentito di appurare inoltre come quest’ultimo abbia utilizzato la spycam anche al di fuori dell’esercizio dell’attività, per riprendere di nascosto sue ospiti presso una casa di villeggiatura, he inconsapevoli gli chiedevano l’uso del bagno dell’abitazione.
Il Giudice per le Indagini Preliminari – si legge in una nota della Squadra Mobile di Potenza – lo ha ritenuto cedevole alle sue irrefrenabili pulsioni sessuali, dotato di una lucidità degna di un “delinquente seriale”, tale da rendere necessaria nei suoi confronti l’applicazione della misura della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio.
Di seguito il filmato diffuso dalla Squadra Mobile di Potenza