Giovedì 4 dicembre 2025 – Lo vogliamo ricordare con questa foto: don Antonio Melante tra la sua gente alla quale ha dedicato tutta la vita, creando al Pantano di Pignola una comunità viva, legata al suo parroco per tutto quello che ha fatto per essa.
Una comunità oggi in lutto perchè don Antonio, rimasto gravemente ustionato in un incidente verificatosi sulla Tito Brienza il 26 agosto scorso, è morto ieri, 3 dicembre, nel Policlinico di Bari dove era stato ricoverato in gravisisme condizioni.

Don Antonio, alla guida di un van, stava rientrando con alcuni fedeli da un pellegrinaggio a Viggiano, quando, per cause in corso di accertamento, si scontrò con un altro veicolo.
Il van prese fuoco e Don Atonio riportò gravi ustioni agli arti e alla schiena. Feriti gli altri occupanti del mezzo.

Della morte di don Antonio ha dato notizia, con un post su Fecebook, l’Arcivescovo Metropolita di Potenza, mons. Davide Carbonaro.
“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
Con animo addolorato e insieme aperto alla speranza e alla fede che si fondano sulla Risurrezione di Cristo Signore, l’Arcivescovo Metropolita Mons. Davide Carbonaro, i genitori, la sorella e il presbiterio dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, annunciano che il Signore ha chiamato a partecipare alla liturgia del cielo il carissimo don Antonio Meliante.
Nell’assicurare il suffragio per la sua anima benedetta e immortale, lo affidano al ricordo di quanti qui in terra lo hanno conosciuto come sacerdote zelante.
Appena sarà possibile, verrà data comunicazione dell’orario della celebrazione esequiale”.

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere don Antonio Melante e condividere con lui le numerose iniziative realizzate per i suoi parrocchiani, sia giovani che anziani.
Tutte per fare del Pantano di Pignola una comunità in cammino cresciuta intorno al santuario Maria Santissima degli Angeli.
Don Antonio è stato punto di riferimento anche per la frazione di Arioso, nel comune di Abriola, dove stava realizzando una struttura per farne un centro culturale da mettere a disposizione della comunità.
Arioso d’estate si animava per i numerosi ragazzi che partecipavano ai centri estivi che don Antonio, con la collaborazione di tanti giovani che condividevano i suoi progetti, programmava.
Questi ed altre iniziative con sempre al centro la sua gente.
Quella gente che oggi piange il suo parroco per il quale, durante la lunga degenza in ospedale, ha pregato affinchè potesse ritornare tra quanti lo hanno amato.
Il destino ha voluto divesamente.

