Giovedì 24 ottobre 2024 – Ieri, 23 ottobre, si è tenuto in Prefettura un incontro sollecitato dal Comitato Unitario di Scopo per il ritiro del DDL sicurezza n.1660.
La richiesta, che – si precisa in una nota – era stata avanzata al Prefetto in occasione del Presidio dello scorso Sabato 19 Ottobre, al quale hanno aderito numerose organizzazioni politiche, sociali e sindacali, pone al centro dell’attenzione del Governo e del Parlamento la ineludibile necessità dell’immediato ritiro di un DDL che, se convertito in legge, segnerà il superamento del livello di guardia della democrazia nel nostro Paese, con un feroce e inedito attacco alla libera espressione politica di organizzazione, di manifestazione e di pensiero.
Nella nota si ricorda, a titolo puramente esemplificativo, alcuni dei punti richiamati nel DDL in questione:
● fino a 2 anni di carcere per manifestazioni e scioperi con blocco stradale;
● previsto anche il carcere per chi protesta contro le grandi opere;
● la “propaganda” delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo ritenuta “terrorismo della parola”;
● carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con gli occupanti;
● pene detentive fino a 15 anni per resistenza attiva;
● fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato “anti-Gandhi”).
La delegazione, ricevuta dal Prefetto Vicario, ha fermamente denunciato la pericolosità di queste paventate norme in grado di mettere in discussione la stessa convivenza civile e democratica del nostro paese, con drammatiche conseguenze su lavoratori e ceti popolari a cui si nega sostanzialmente la possibilità di lotta e di organizzazione.
A tal fine è stato formalmente consegnato un documento, da far pervenire all’attenzione della Presidente del Consiglio e ai Presidenti di Senato e Camera, con il quale si chiede il ritiro del provvedimento in itinere.
Si è colta infine l’occasione per avere un definitivo pronunciamento del Prefetto sulla richiesta reiterata di CHIUSURA DEL CPR DI PALAZZO S. GERVASIO, soprattutto in seguito alle numerose denunce dei drammatici e gravissimi episodi consumatisi di recente con la morte di Oussama Darkaoui e delle vessazioni e condizioni disumane subite da tutti gli “ospiti” migranti.
Il Prefetto Vicario, nel prendere atto di quanto esposto dalla delegazione, ha assicurato che saranno rappresentati i motivi e le sollecitazioni, alla base delle iniziative del Comitato, ai referenti istituzionali competenti.