Mercoledì 28 giugno 2023 – Non si sono fatti attendere dal mondo sindacale i commenti sul rapporto di Bankitalia sull’economia lucana.
Intervengono i segretari regionali di Cgil e Uil, Fernando Mega e Vincenzo Tortorelli.
Mega: “Fotografia reale e impietosa della nostra regione. Possiamo tranquillamente affermare che la Basilicata è in regressione”
“Il rapporto sull’economia lucana presentato oggi dalla Banca d’Italia scatta la fotografia reale e impietosa della nostra regione.
Nel turismo, nonostante la ripresa graduale nel post pandemia, si registra un forte calo delle presenze con il 25% in meno rispetto al 2019. L’industria è in affanno, l’automotive in crisi con un calo impressionante, l’occupazione è stagnante se paragonata alla crescita delle altre regioni del Mezzogiorno e dell’Italia. Possiamo tranquillamente affermare che la Basilicata è in regressione”.
“Di particolare rilevanza- prosegue Mega – è il focus sullo stabilimento Stellantis di Melfi, la cui produzione è confermata su livelli analoghi a quelli dell’anno prima, di molto inferiori al triennio precedente.
La Banca d’Italia conferma i nostri timori: le vendite di auto prodotte nello stabilimento, che nel 2021 erano tornate a crescere, sono scese sotto il livello del 2020, quando erano state penalizzate dalla temporanea chiusura degli esercizi di vendita disposta per il contenimento della pandemia.
Nell’anno in corso l’attività del comparto potrebbe beneficiare di un andamento delle vendite di veicoli che si è rafforzato nei primi mesi di quest’anno, anche per effetto delle minori difficoltà negli approvvigionamenti.
Nel medio termine, tuttavia, la Banca d’Italia avverte che le prospettive rimangono legate soprattutto alle scelte industriali del gruppo Stellantis e, in particolare, all’avvio della produzione di nuovi modelli presso lo stabilimento di San Nicola di Melfi e alla conversione al motore elettrico.
Male anche l’agricoltura. Nel 2022 in base a delle stime di Prometeia il valore aggiunto del settore agricolo è diminuito in termini reali (-3,3 per cento) in misura più intensa nel confronto con l’Italia (-1,8).
La dinamica ha risentito della forte instabilità dei mercati internazionali delle materie prime agricole e della crescita dei prezzi degli input produttivi, amplificata dal conflitto russo-ucraino, ma è evidente che la Regione Basilicata non ha saputo mettere in campo interventi tali da tutelare il settore, tanto che nonostante l’aumento della produttività i dati sono ugualmente minori della media nazionale e del Mezzogiorno.
Anche il dato relativo alla spopolamento, specie in età da lavoro – aggiunge Mega – conferma quanto denunciato in questi mesi dalla Cgil.
Nella media del 2022 l’offerta di lavoro si è infatti ridotta rispetto all’anno precedente, risentendo anche della dinamica negativa della popolazione residente in età da lavoro, penalizzando soprattutto le donne, con un divario dalla media nazionale molto più accentuato (-12,3 punti per le donne e -4,4 per gli uomini).
In un contesto occupazionale debole, le persone in cerca di lavoro in regione si sono ridotte, determinando un calo del tasso di disoccupazione al 7,1 per cento (8,1 in Italia). Tale dinamica ha riguardato tutte le fasce d’età; il tasso rimane tuttavia particolarmente elevato, nel confronto con la media nazionale per i lavoratori fino ai 34 anni.
In un tale quadro – conclude Mega – risulta difficile accettare il tutto a posto del governo Bardi, che tenta in tutti i modi di diffondere una lettura dei dati sempre a proprio favore, omettendo quelli negativi.
Le criticità ci sono e sono tante. Più che proclami da clima da campagna elettorale, sarebbe utile un confronto serio con le parti sociali e che la Regione desse finalmente risposte. Altro che risultati storici. Di storico c’è solo la ripresa di una massiccia ondata migratoria e un impoverimento generalizzato senza prospettive per i giovani”.
Tortorelli: “Obiettivo centrale che è la messa in sicurezza della Basilicata praticando il confronto e il dialogo sociale”
Per Tortorelli “Tra gli indicatori economici più allarmanti del rapporto di Banca d’Italia per il 2022 c’è quello che gli esperti dell’istituto chiamano in termine tecnico “ristagno” del mercato del lavoro, dopo la ripresa dell’anno precedente, più intensa rispetto al Mezzogiorno e all’Italia, e a fronte della crescita nelle aree di confronto.
E’ la conferma – afferma Tortorelli – che il lavoro resta la prima vera emergenza, mentre le poche occasioni di occupazione continuano ad essere sotto il segno della precarietà.
Le speranze di Banca Italia sono quasi esclusivamente riposte nel comparto costruzioni che – afferma Tortorelli – potrebbe ricevere un ulteriore impulso dagli interventi previsti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), mentre si conferma quanto il sindacato segnala da tempo: la partecipazione al mercato del lavoro rimane particolarmente bassa per le donne e per i giovani.
A questo va aggiunta la crescita del disagio sociale delle famiglie e della povertà.
Ci sono indicazioni utili ed aggiornate per intervenire.
Lo abbiamo detto nel recente Consiglio Confederale Regionale della Uil: la Giunta Regionale . ribadisce Tortorelli – si concentri in questo ultimo scorcio di legislatura su un obiettivo centrale che è la messa in sicurezza della Basilicata praticando il confronto e il dialogo sociale. In tutto questo il settore automotive è fondamentale per la tenuta economica e sociale della Basilicata”.