Martedì 20 luglio 2021 – “Quello che sta accadendo ai danni del Direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio, é un atto cannibalesco e da oscurantismo medievale. Da mesi, il direttore esplica le sue funzioni in stato d’assedio, per aver lavorato bene, per essere stato accanto a cittadini e sindaci ed aver assolto anche a responsabilità non proprie ma in capo alla Regione. Ed ancora oggi leggo sbalordito la relazione del Presidente della IV Commissione Consiliare, Zullino, che in totale autonomia lancia l’ennesimo “j’accuse” per il sol gusto di far da sponda al Presidente Bardi nella sua pervicace volontà di estromettere Bochicchio dall’incarico. Non sfuggono le motivazioni di tali atti. Eppure si cerca di defenestrare il direttore più apprezzato perché non gradito a Bardi. Siamo alle farse partenopee. Il silenzio assunto finora per rispetto istituzionale di ruoli e funzioni, non può continuare dinanzi ad un’azione tanto esasperata. Anche a fronte di prerogative proprie non deve mai mancare il rispetto. Ma questo é sconosciuto ai colonizzatori campani”.
Lo dichiara il consigliere regionale del PD, Marcello Pittella.
LA RISPOSTA DI ZULLINO
Martedì 20 luglio 2021 – “Apprendo con meraviglia la difesa d’ufficio del Consigliere regionale, Marcello Pittella nei confronti del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, Lorenzo Bochicchio.
Al netto del tono eccessivo consumato dal collega, e nello specifico quando attribuisce a taluni soggetti atteggiamenti cannibaleschi e da oscurantismo medioevale perpetrati nei confronti del Direttore Bochicchio, vorrei sgombrare il campo da equivoci e tranquillizzare allo stesso tempo Pittella, in quanto l’azione dal sottoscritto esercitata, ancorché azione legittima che si consuma nelle prerogative assegnatemi al momento della elezione a consigliere regionale, vuole essere azione civile, che non mira solo a conoscere l’esatta applicazione di direttive regionali, ma soprattutto azione di controllo sul corretto esercizio di un potere pubblico, il c.d. principio della trasparenza.
Conoscendo la sensibilità e le competenze professionali del consigliere Pittella, sicuramente vorrà entrare nel merito della questione (cosa che spessissime volte ribadisce anche nelle sedute del Consiglio Regionale) e sin d’ora sarei onorato di prospettare gli atti amministrativi oggetto della questione.
Si sottolinea inoltre che la mancanza di rispetto istituzionale, non può essere additata a chi, con gentilezza, educazione e nelle forme previste dal nostro ordinamento, chiede chiarimenti, ma a mio modesto avviso ai pubblici ufficiali che nell’esercizio delle loro funzioni non rispondono alle questioni poste da rappresentanti del popolo perché (per loro stessa ammissione) “…tali ampi riferimenti avrebbero reso inutilmente ripetitivi ulteriori riscontri agli altri solleciti trasmessi…”.
Non se la prenda il collega Pittella ma nessuno ha stigmatizzato il suo ‘j’accuse’ al Direttore Generale, Massimo Barresi facendosi finanche promotore di una mozione “defenestramento”; se all’epoca la sua fu un’azione politica di trasparenza e di controllo, non può ora, per onestà intellettuale, attribuire diverso valore all’attività condotta dal sottoscritto.
Sperando che il collega stigmatizzi anche le affermazioni rese dal Direttore Bochicchio nel suo riscontro (lesive dei diritti e delle prerogative di chi è democraticamente eletto), si resta a disposizione di Pittella qualora volesse approfondire la questione da me sollevata”.
Lo afferma il consigliere regionale della Lega e Presidente della IV Commissione, Massimo Zullino.