POTENZA – I sindacati Cgil, Cisl e Uil, unitamente a Csa e Cse- Flpl, hanno proclamato lo stato di agitazione della Polizia Locale di Potenza che – si legge in una nota – “da anni, vive una serie di gravi criticità che contribuiscono a minare l’efficacia e l’efficienza del servizio svolto, quali la drammatica carenza di personale e i conseguenti carichi di lavoro divenuti ormai abnormi tanto che in alcuni giorni della settimana il personale non riesce a garantire con continuità anche i compiti più specifici e peculiari”.
“Ciò nonostante – affermano le sigle sindacali – già da tempo i lavoratori vengono periodicamente impiegati d’ufficio in particolari attività in prolungamento d’orario di lavoro come servizi ad alto impatto, eventi e manifestazioni civili, religiose e sportive. Da ultimo, l’amministrazione comunale – senza dare risposte concrete neanche a una parte delle criticità indicate – ha manifestato la propria volontà unilaterale di “ampliare” e/o “prolungare” l’orario di lavoro della polizia locale anche in orari serali e notturni con il prolungamento dell’orario di lavoro di tre ore fino alle 01:00, prioritariamente da luglio a settembre, tutti i venerdì e sabato, aprendo di fatto la strada a un possibile terzo turno. Una decisione a cui i lavoratori e le lavatrici, riuniti in assemblea, si dicono assolutamente contrari proprio a causa della drammatica carenza di personale e del già opprimente carico di lavoro incombente tanto negli ordinari servizi esterni quanto all’interno degli uffici specialistici, tenuto conto che attualmente il 50-60% degli ordinari “servizi esterni” della polizia locale del capoluogo di regione vengono svolti da lavoratori “precari” assunti a tempo determinato”.
Per i sindacati l’intervento della polizia locale oltre l’orario esporrebbe i lavoratori tutti a intuibili rischi personali nonché ad incertezze operative tali per cui, al momento, non v’è alcuna garanzia che i lavoratori impiegati nei citati “prolungamenti” di orario di lavoro possano poi beneficiare dei necessari e dovuti periodi di riposo senza correre il “rischio” di essere impiegati anche la sera successiva nello stesso tipo di servizio. A tal proposito, sembrerebbe non esservi neppure alcuna certezza che tali stravolgimenti di orario garantiscano la conservazione di alcuni importanti istituti contrattuali quali la “turnazione” e “reperibilità” che danneggerebbero oltremodo il salario dei lavoratori stessi, senza contare il conseguente “stravolgimento” del lavoro ordinario.
Per questi motivi i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, diffidando contestualmente l’amministrazione comunale di Potenza dal disporre turni di lavoro che vadano oltre le sei ore giornaliere e comunque non oltre le 36 ore settimanali. Cgil, Cisl, Uil, Csa e Cse- Flpl ai sensi della legge 146 “procedure di conciliazione e raffreddamento” hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Potenza.