Giovedì 21 diembre 2023 – “Gli ultimi dati della CGIA di Mestre offrono l’ennesimo spunto di riflessione. La Basilicata è il fanalino di coda della crescita nazionale, collocandosi all’ultimo posto con un +0,3% alla voce “crescita del PIL”. Dopo quella sull’efficienza sanitaria, un’altra classifica poco gratificante per la nostra regione, la quale, nonostante promesse e proclami, continua a collezionare magre figure nelle statistiche che riguardano la crescita economica, il welfare e la sanità”.
Lo afferma in una nota Gianni leggieri, consigliere regionale di M5S.
“La verità è una sola. Non saranno i bonus a contribuire allo sviluppo della nostra regione. E non saranno i bonus acqua e gas a impedire lo spopolamento, l’esodo dei giovani verso il Nord Italia o l’estero. E non saranno i bonus a combattere le inefficienze della nostra sanità o la povertà sociale che, ormai, come confermano i dati della Caritas, è diventata un vero e proprio problema trasversale.
Affinché si possano affrontare tali congiunture economiche e sociali con onestà e chiarezza, – ribadisce Leggieri – occorrerebbe innanzitutto uscire da quella “campana di vetro” che i bonus hanno contribuito a costruire attorno all’operato del centrodestra.
Problemi seri e strutturali si affrontano con misure altrettanto straordinarie. Il futuro della Basilicata e dei lucani si gioca su fattori quali la programmazione e la capacità di elaborare progetti coerenti con la volontà di recare benefici tangibili e a lungo termine.
L’economia lucana – precisa Leggieri – può essere rivitalizzata soltanto ponendo la necessaria attenzione su temi cruciali quali le infrastrutture, a partire dalla viabilità, l’innovazione, con l’implementazione di nuove tecnologie e di nuove competenze, e la transizione energetica.
Senza dimenticare congiunture “sempreverdi” quali lo spopolamento e la sanità, su cui il centrodestra ha ampiamente fallito. Si tratta di punti cruciali da cui partire per dare un senso ad ogni confronto politico. Alla Basilicata servono prospettive di lungo termine.
D’altronde, – conclude Leggieri – il progresso collettivo è un progetto alla cui base c’è la lungimiranza, non un bonus. Per rilanciare la nostra terra gli unici mezzi consentiti sono le idee, inserite all’interno di un contesto che non prevede contentini elettorali bensì una strategia di sviluppo degna di questo nome”.