Lunedì 24 agosto 2020 – Maratea, Lauria, Matera, Policoro e domani a Vietri di Potenza. Maurizio Bolognetti è ormai “una triottola”, impegnato qual’è in un tour per coinvolgere l’opinione pubblica su un tema che sta a cuore a lui e speriamo a molti altri: il rispetto dei diritti costituzionali, il diritto alla salute, che lo ha portato a fare un lungo sciopero della fame.
Diritti che – è questo il motivo della battaglia civile di Bolognetti – non sono garantiti ai disabili che attendono da mesi l’approvazione da parte della Giunta regionale di Basilicata di una delibera che possa garantire loro i previsti presidi sanitari.
“Forse toccherà girarla proprio tutta questa nostra bella terra di Basilicata per trovare la dispersa coscienza dell’Assessore Leone, il senso delle Istituzioni del Presidente Bardi, le capre e i cavoli da mettere d’accordo che popolano gli incubi del povero dr. Esposito (Dg del Dipartimento Sanità) e per chiedere ragione dei silenzi complici e colpevoli del Ministro Speranza.
Da otto mesi, incessantemente, – scrive Bolognetti – non abbiamo mai smesso di chiedere ai nostri interlocutori, locali e nazionali, di operare per garantire l’effettivo rispetto dei diritti delle persone con disabilità.
Da otto mesi chiediamo a chi rappresenta le nostre Istituzioni di rispettare la loro propria legalità e interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione di questa nostra Repubblica.
Se occorrerà vestire i panni di Diogene, lo farò. Magari per cercare uomini che dismettano la divisa da caporali di regime e di giornata.
Passeggiando per le strade di Lauria, come ieri in quelle di Matera e Policoro, una volta di più ho inteso rivolgermi ai nostri interlocutori per chiedere che ora, subito, la smettano di vestire i panni di ladri di speranze.
A chi sale sul pulpito per indicare pagliuzze, senza prima aver guardato la trave che ha conficcata nel proprio occhio, a Bardi a Speranza ed Esposito do un suggerimento: leggete quel discorso di Croce intitolato “Il dovere della borghesia nelle province napoletane”.
Non pretendo, per carità, che vi comportiate come il parroco di Montagano, ma quanto meno che proviate a riflettere sulle parole pronunciate nel giugno del 1923 dalla “piazza” di Muro Lucano da Don Benedetto: “Agli uomini di buona volontà non riesce in nessun momento impossibile di compiere opera benefica di civiltà e d’innalzamento morale, in un modo o in un altro, in misura più o meno grande, in cerchia più o meno larga, direttamente o indirettamente, con la persuasione o con l’autorità, con quella ingegnosità di mezzi e di espedienti che la buona ed alacre volontà non manca di suggerire”.
Con licenza dell’assessore Leone e parafrasando le parole pronunciate da Croce in sede di Assemblea Costituente, chiudo questo mio intervento intonando le parole dell’inno sublime: “Veni, creator spiritus, Mentes tuorum visita; Accende lumen sensibus; Infunde amorem cordibus!”.
Ma una domanda vogliamo porre e porci: possibile che nessuna associazione di disabili abbia espresso solidarietà a Bolognetti non foss’altro per ringraziarlo per l’impegno politico a tutela dei diritti dei propri familiari in difficoltà?
Vogliamo sperare di esserci distratti e di non aver registrato reazioni. Se così non fosse, riformuliamo la domanda.