Lunedì 7 luglio 2020 – Pietro Simonetti, del Tavolo Nazionale Anticaporalato del Ministero del Lavoro prende spunto dalla bella storia di Musa Juwara, l’attaccante gambiano del Bologna assurto all’onore delle cronache per aver segnato il goal contro l’Inter, per proporre una riflessione su quel mondo dal quale Musa Juwara è giunto in Italia, un mondo fatto ancora di sofferenze, soprusi, sfruttamento.
Ecco quanto scrive Simonetti.
“E’ bastato un gol all’Inter di Musa, attaccante gambiano del Bologna, per disvelare la storia di un migrante venuto con un barcone e accolto in Basilicata.
Una storia di vita di passione per il calcio e per una condizione diversa. Partire per non subire le guerre, le dittature, la fame e per aiutare la propria famiglia.
Una delle tante storie dei seimila migranti accolti in Basilicata dal 2015 quando la Regione Basilicata, con il Presidente Pittella, aprì le porte diversamente da altri territori, all’accoglienza diffusa.
Pochi sanno che da allora circa 100 atleti, non solo calciatori, hanno contribuito allo sviluppo dello sport locale e poi solcato campi e pedane a livello nazionale e non solo. Una grande sperimentazione prima di integrazione e poi di inclusione sfociata nel successo sportivo, in un posto di lavoro o di studio.
Molti sono rimasti in Basilicata; altri hanno scelto il loro percorso di riscatto in altri luoghi. Attualmente sono circa mille i richiedenti asilo presenti nei centri, un centinaio i minori. Oltre 25mila i residenti stabili, 45mila i lavoratori impegnati, anche in mobilita’ in agricoltura e lavoro di cura. Una grande risorsa che ha assicurato, in piena pandemia, l’assistenza agli anziani e la catena alimentare.
Una parte di questi lavoratrici e lavoratori viene anche sfruttata dai caporali e da imprese illegali. Raccolgono i prodotti agricoli e assistono persone. Non fanno goal ma sono l’umanità fatta assistenza e produzione di reddito e di cibo.
La vicenda di Musa, le peripezie, i tribunali reclama, assieme a quelle di tanti altri, il riconoscimento della loro dignità e la modifica delle norme sulla cittadinanza, dei decreti Salvini e la piena attuazione dei progetti finanziati dal Piano nazionale anticaporalato”.