Mercoledì 6 maggio 2020 – Le associazioni di e per persone con disabilità rappresentate dalla FAND (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) di Basilicata in previsione del graduale riavvio delle attività lavorative, commerciali e di relazione sociale, della fase 2 dell’emergenza covid, intendono con questa lettera aperta da un lato informare tutti (Istituzioni e cittadini) circa le peculiarità delle persone con disabilità in funzione dell’attuale emergenza e dall’altro chiedere agli Enti locali interventi chiari e risolutivi rispetto alle criticità riscontate in questi due mesi di lockdown.
In particolare – si afferma in una nota congiunta a firma delle presidenti Maria Buoncristiano e Vincenza Ferrarese – si intende richiamare l’attenzione di tutta la comunità su alcuni aspetti della vita quotidiana delle persone con disabilità per le quale, ad esempio, le giuste regole del distanziamento sociale, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, e lo stop ai servizi alla persona, rappresentano in alcuni casi vere e proprie barriere.
Si pensi ad esempio – proseguono – all’impossibilità di accompagnamento per le persone cieche che si devono recare a lavoro, o devono svolgere qualsiasi altro compito nell’arco della giornata o di comunicare per le persone sordo-cieche che utilizzano un alfabeto tattile sulla punte delle dita.
E ancora, alla sospensione in presenza di tutti i servizi educativi, riabilitativi e di socializzazione per i bambini, ragazzi e adulti con pluridisabilità o non autosufficienti o l’interruzione del servizio degli assistenti alla comunicazione per gli studenti.
“Capirete bene – sostengono Buoncristiano e Ferrarese – che l’emergenza Covid ha determinato nelle persone con disabilità una ulteriore situazione di discriminazione sociale causata dalla oggettiva sospensione dei servizi e dalla cosiddetta denuncia di comportamento da parte di cittadini ignari delle specificità individuali.
Ciò premesso a nome di tutte le persone con disabilità chiediamo alle Istituzioni (Enti locali e Aziende sanitarie) di:
Enti Locali
• individuare e garantire i sostegni alle persone con disabilità con particolare attenzione a quelle che vivono sole o con l’assistente personale o con genitori anziani o in condizioni precarie di salute e, se richiesto, garantire loro servizi di assistenza personale e domiciliare
con possibilità di optare per la forma diretta (es. servizio erogato da cooperative) o indiretta, ossia gestita direttamente dalla persona con disabilità, o altra figura di riferimento, con un budget adeguato alla intensità assistenziale di cui si necessita. Legge 162/98
• attivare e finanziare servizi alternativi ai centri diurni tenendo conto delle esigenze, dei desideri e delle preferenze della persona;
• sostenere la ripresa flessibile e modulabile delle attività di abilitazione/riabilitazione in tutte le forme possibili;
• prevedere deroghe alle misure di contenimento che hanno un impatto potenziale eccessivo sulla salute mentale delle persone con disabilità particolarmente predisposte (disabilità intellettive e del neuro-sviluppo).
• in particolare per le persone cieche e ipovedenti, derogare dal distanziamento sociale, consentendone l’accompagnamento sia a piedi che sui mezzi di trasporto pubblico. Nel caso di utilizzo dei mezzi pubblici garantire alle persone non vedenti non accompagnate di
salire dalla porta anteriore dei bus, come per altro previsto dal codice della strada.
Consentire, inoltre, la presenza di più persone anche non conviventi nello stesso abitacolo dell’auto, in presenza di persona con disabilità visiva.
Aziende sanitarie:
• prevedere l’accesso prioritario, alla pari degli operatori dei reparto COVID-19, delle PcD e dei loro caregiver (professionali e familiari) alla diagnosi preventiva (test rapidi – tamponi);
• sottoporre gli operatori in servizio o alla ripresa delle attività e poi periodicamente, al test per la ricerca di infezione da COVID-19;
• sottoporre periodicamente le persone che fruiscono dei servizi al test per la ricerca di infezione da COVID-19 anche se asintomatici;
• autorizzare il differimento, la variazione della frequenza e dei setting dei progetti riabilitativi/assistenziali o nuove modalità di sostegno, compresi gli interventi da remoto, da
valorizzare con risorse non utilizzate o aggiuntive.
• potenziare l’assistenza sanitaria territoriale attivando tempestivamente le Unità speciali di continuità assistenziale ex art.8 DL 14/2020, e all’interno delle strutture.
In conclusione chiediamo, inoltre, – ribadiscono le presidenti Buoncristiano e Ferrarese – tutti i cittadini di leggere con attenzione questo documento, allo scopo di condividere le richieste delle associazioni federate a FAND e FISH e di diffondere la conoscenza di semplici regole di buon senso e di civiltà che fanno la differenza per i cittadini con disabilità.
E’ questo il vero senso della sussidiarietà e della solidarietà”.