Open Playful Space, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura
2019, co-prodotto dalla Fondazione Matera – Basilicata 2019 e da Comitato
UISP Basilicata, ha ultimato “Let’s Play Culture”, intervento di arte urbana,
che si è tenuto dal 09/12/2019 all’ 08/01/2020, presso il campetto di Piazza Degli Olmi a Matera e che ha
concluso il processo di riqualificazione avviato nel 2018.
L’opera finale rappresenta la sintesi dell’incontro tra Arte Urbana, Gioco e Sport di Strada: l’evento, infatti, ha coinvolto l’artista tedesco Quapos e l’artista italiano Skolp, con la direzione artistica di Monica Palumbo – Momart Gallery e la collaborazione di Marica Montemurro e Gianni Papapietro, in un’azione progettuale che ha previsto la riqualificazione della pavimentazione del campo da basket presente nell’area, con l’obiettivo di rendere l’arte funzionale al gioco e al divertimento.
L’intero progetto, sostenuto dall’ampia rete di partner, ha portato dunque a termine il processo di attivazione sociale che mira a promuovere nuove forme di gestione condivisa dei beni comuni e di partecipazione democratica, in un’ottica di sostenibilità oltre il 2019.
Soddisfatto il Presidente Uisp Basilicata, Michele Di Gioia, il quale ha dichiarato:” Siamo felici di aver concluso un percorso, iniziato nel 2018, di rigenerazione urbana attraverso gioco, sport e arti urbane, grazie alla Fondazione Matera –Basilicata 2019, all’Istituto Comprensivo “D. Bramante” e a tutti i partner coinvolti nella azioni progettuali.
L’ultimo intervento di arte urbana sintetizza l’essenza del progetto, in quanto restituisce alla comunità un bene comune reso più bello, di cui ciascuno avrà cura, attivando dinamiche di gestione condivisa del bene riqualificato.
L’intervento ha concretamente dimostrato quanto l’attivazione e collaborazione fra cittadini e associazioni sia la strada per restituire dignità a luoghi e persone che, in questa maniera, diventano attori di trasformazione sociale.
I linguaggi utilizzati, di facile accessibilità, hanno permesso di raggiungere un pubblico trasversale, protagonista e parte integrante del processo di rigenerazione.
Siamo certi che questa buona pratica sia l’inizio di nuovi percorsi condivisi”.