Nel territorio lucano, sebbene in diminuzione, continuano anche a registrarsi reati predatori in danno di sportelli bancomat e postamat, nonché atti incendiari e danneggiamenti, soprattutto nell’area del Vulture-Melfese, alcuni dei quali (come dimostrato dalle indagini concluse anche nel semestre) volti ad intimorire gli imprenditori locali, in particolare quelli del comparto agricolo.
.
PROVINCIA POTENZA
Nella
provincia di Potenza, lo scenario criminale è caratterizzato da un ricambio
generazionale, che vede in azione nuove leve, tra le quali figurano anche i
figli dei principali boss.
Il clan MARTORANO-STEFANUTTI opera nel potentino, mentre il gruppo criminale
RIVIEZZIopera nella zona di Pignola e Potenza. Nei comprensori di Rionero in
Vulture e Venosa figurano i gruppi ZARRA (ex MOLLICA) e MARTUCCI,
mentrenell’area del Vulture-Melfese (comprendente i comuni di Rionero in
Vulture, Melfi e Rapolla), sono insediati i contrapposti clanCASSOTTA787e DI
MURO-CAPRARELLA, nonché gli indipendenti gruppi GAUDIOSI e BAR-BETTA.
Su
tutto il territorio resta alta la diffusione dei reati connessi allo spaccio di
sostanze stupefacenti ed, in tale ambito, si segnala anche la rinnovata
diffusione delle c.d. “droghe sintetiche”.
Per la realizzazione di tale illecito, le sinergie fra la criminalità
organizzata potentina e quella operante nel limi-trofo circondario foggiano e
della provincia di Barletta-Andria-Trani risultano confermate, anche nel
semestre, dagli esiti della citata operazione “Turn over”790 che, nel mese di
settembre, ha portato alla luce “l’esistenza di una organizzazione criminale
dedita al traffico di diversi tipi di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish,
marijuana, eroina) che grazie ad una consolidata filiera di partecipi dedita
allo smercio di sostanza stupefacente, opera con base nel territorio di
Ve-nosa, con ramificazioni in comuni limitrofi (Maschito), il cui mercato
territoriale è gestito con competenze territoriali dai diversi associati”.
Dalle indagini è emerso un modus operandi marcatamente imprenditoriale degli
indagati, impegnati nella deter-minazione dei prezzi di acquisto, nella
gestione della riscossione dei debiti, nell’organizzazione per il deposito
degli stupefacenti e nell’illecita intermediazione con esponenti della
criminalità organizzata foggiana. Tra gli arrestati risultano anche ragazzi
minorenni o poco più che ventenni, in grado di manifestare già una caratura
cri-minale di rilievo ed un crescente ruolo nell’attività di spaccio.
Il 14 luglio 2018, a Melfi (PZ), si è
registrato il tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia,
appartenente al clan CASSOTTA.
Il 29 novembre 2018, nell’ambito dell’operazione
“Napoli social”, i Carabinieri di Senise (PZ) hanno eseguito il provvedimento
restrittivo nei confronti di una coppia di coniugi di origine campana ritenuta
responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti in Francavilla in Sinni (PZ).
Peraltro, le investigazioni hanno permesso di accertare come l’uomo fosse
solito pubblicare sui social network, a titolo “pubblicitario”, immagini raffiguranti
le tipologie di stupefacenti in suo possesso.
Ad esempio, il 9 dicembre 2018, a Lavello (PZ), è stato arrestato, in flagranza
di reato, un cittadino campano trovato in possesso, al termine di una
perquisizione personale e veicolare di iniziativa, di francobolli contenenti
LSD e altro stupefacente (cocaina, anfetamine e hashish).
L’11 settembre 2018, a Venosa (PZ), i Carabinieri hanno eseguito l’OCC n. 50/17
RGNR-3630/17 RGGIP-106/18 RMC, emessa il 7 settembre precedente dal GIP presso
il Tribunale di Potenza, nei confronti di 22 indagati, ritenuti i componenti di
un’associazione dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti tra
la provincia di Foggia e la Basilicata.
Nel
potentino, oltre che nel settore degli stupefacenti, le consorterie risultano
perlopiù attive anche nelle attività estorsive.
Significativi, al riguardo, gli esiti investigativi dell’operazione “Gialloro”,
conclusa nel mese di luglio dalla Polizia di Stato, che ha fatto luce su
numerose azioni intimidatorie e di ritorsione dal chiaro intento estorsivo,
compiute, anche in modalità armata, nella zona sub-provinciale del
Vulture-Melfese, ad opera dei componenti di due gruppi familiari, DELLI GATTI e
PARRINI.
Le indagini hanno evidenziato un
violento scontro in atto tra le citate famiglie, intenzionate ad imporsi nel
settore della raccolta, imballaggio e commercializzazione della paglia, in
danno di agricoltori del settore.
Sul fronte
della prevenzione alle infiltrazioni nell’economia legale, si segnalano due
provvedimenti interdittivi antimafia del semestre: il primo, emesso dal
Prefetto di Roma nei confronti di una società operante nel settore edile nella
disponibilità di un affiliato di spicco del clan DI MURO; l’altro, emesso dalla
Prefettura di Potenza nei confronti di un’impresa dedita alla gestione dei
rifiuti, in cui soci e familiari dipendenti risultavano avere fre-quentazioni
con soggetti appartenenti alla criminalità del Vulture-Melfese. Nel semestre in
esame le attività di indagine concluse hanno dato conto anche dell’interazione
tra pregiudicati italiani e stranieri, soprattutto di nazionalità nigeriana, in
materia di stupefacenti.
Ne è esempio l’operazione “Level” conclusa nel mese di novembre dai
Carabinieri, con l’arresto di 22 soggetti, in prevalenza nigeriani ma anche
pregiudicati potentini, facenti parte di un’associazione dedita al traffico ed
allo spaccio di sostanze stupefacenti tra il capoluogo, la provincia potentina
e Napoli. Le indagini hanno fatto luce sull’operatività di una cellula criminale
attiva, in regime monopolistico, nel settore della droga, con base nel centro
storico del ca-poluogo lucano e composta da cittadini di nazionalità nigeriana,
tutti richiedenti asilo politico ed ospitati in centri di accoglienza della
provincia. In particolare, è emerso “un vero e proprio sistema ben consolidato
di interme-diazione nel traffico di sostanze stupefacenti, anche di diverso
tipo”, ed è stato documentato il crescente e significativo ruolo assunto dai
cittadini nigeriani, in grado di procacciare, nel napoletano, tramite propri
corrieri, consistenti partite di stupefacenti (marijuana, hashish ed eroina)
poi smerciati a “pusher” italiani.
Il 17 luglio 2018 la Polizia di Stato di Potenza e di Melfi ha eseguito il
provvedimento restrittivo agli arresti domiciliari nei confronti di 6 indagati.792
Negli ultimi anni, da rifiuto organico la paglia è diventata una risorsa
dall’elevato valore commerciale per l’impiego sia nelle tradizionali attività
di allevamento che nelle industrie di materiali isolanti.
PROVINCIA DI MATERA
Nella provincia di Matera ed, in
particolare, nell’area litoranea jonica compresa tra Metaponto e Nova Siri, permane
la forzata convivenza tra gli storici gruppi criminali SCARCIA e
MITIDIERI-LOPATRIELLO con i clanSCHETTINO, RUSSO (già RUSSO-VENA) ed altre
aggregazioni minori e contingenti (come il gruppo DONADIO, attivo a Montalbano
Jonico), contigui ai predetti clan e dediti prevalentemente allo spaccio di
stupefacenti.
In quest’ultimo ambito criminale, l’indice di espansione del consumo di droghe
(hashish, marijuana, eroina e cocaina) anche sintetiche e di sostanze
allucinogene è confermato dai sequestri operati sul territorio.
Sebbene in calo rispetto al passato, anche nel semestre in esame si registra il
fenomeno dei furti di rame, nonché episodi di incendi di autovetture, di
manufatti e di attività commerciali.
La recrudescenza della delittuosità nei comuni della fascia jonica (Scanzano
Jonico, Policoro e Nova Siri), unita agli atti intimidatori, ha dato origine,
nel mese di ottobre, alla menzionata operazione “Vladimir”,che ha colpito tre
distinte associazioni di tipo mafioso: il clan SCHETTINO ed il gruppo RUSSO,
attivi lungo la litoranea jonica, e il gruppo DONADIO, attivo a Montalbano
Jonico (MT).
In particolare, gli esiti investigativi hanno evidenziato come una lunga serie
di atti delittuosi in danno di imprenditori fossero riconducibili a strategie
criminali del gruppo RUSSO. Atti delittuosi finalizzati non solo
all’estorsione, ma soprattutto a conseguire il controllo delle attività
economiche (attraverso l’imposizione dei prezzi) e la gestione, in regime
monopolistico, del trasporto e della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli.
Dalle indagini correlate è emerso come il clan SCHETTINO, attraverso
danneggiamenti, lesioni personali, minacce e intimidazioni in danno di cantieri
e operatori agricoli e turistici dell’area, imponeva l’assunzione di personale
e la fornitura dei servizi di vigilanza e guardiania. In definitiva, le
indagini hanno evidenziato l’esistenza, sul versante jonico della Basilicata,
di una realtà criminale di elevata pericolosità,che è riuscita a sviluppare una
propria autonoma capacità di intimidazione e di “governo” criminale del
territorio, attraverso costanti collega-menti con i sodalizi criminali operanti
nei territori delle regioni limitrofe.
Nel semestre in esame sono stati numerosi gli arresti in flagranza di reato ed
i sequestri di sostanze stupefacenti operati dalle Forze di polizia. In
particolare: il 26 settembre 2018, a Matera, è stata arrestato, in flagranza di
reato, un materano nella cui auto, a seguito di perquisizione, sono stati
rinvenuti gr. 460 circa di marijuana, gr. 1 circa di cocaina e gr. 8 circa di
hashish; a Policoro (MT), il 28 settembre 2018, sono stati ar-restati, in
flagranza di reato, 4 materani trovati in possesso di gr. 52 circa di eroina,
un flacone di metadone e 40 capsule di suboxone; a Matera, il 25 ottobre 2018,
è stato arrestato, in flagranza di reato, un soggetto trovato in possesso di gr.
230 circa di cocaina e gr. 1.410 circa di marijuana.
Nel semestre numerosi ed ingenti sono stati i furti di cavi in rame di linee
elettriche e linee telefoniche.