Continuano le polemiche e le prese di posizione per il video nel quale Rocco Casalino, attuale portavoce del Presidente del Consiglio, dichiara che “anziani e ragazzi down mi fanno schifo”.
Per l’Associazione Persone Down sono “parole inaccettabili” e il video “
Per l’Associazione Persone Down sono “parole inaccettabili” e il video “
“è solo l’ultimo episodio che alimenta e legittima il linguaggio del pregiudizio che non va più tollerato”.
Nel condividere appieno il contenuto del comunicato stampa pubblicato ieri dalla FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) di cui AIPD è membro, l’Associazione Italiana Persone Down intende porre l’attenzione sul tema della corretta comunicazione e dell’uso, irresponsabile e sempre più frequente, di concetti-metafore-terminologie, a dir poco, inadeguati.
Tra poco AIPD celebrerà 40 anni di attività, anni preziosi nel corso dei quali – precisa in una nota l’Aipd – tanto è stato fatto per far conoscere chi sono le persone con sindrome di Down e cosa possono fare. Da persone totalmente dipendenti a persone in grado di autodeterminarsi, da eterni bambini a lavoratori, da peso per la società a risorsa.
Di pari passo abbiamo lavorato nei confronti della corretta comunicazione: le persone hanno la sindrome di Down, non ne sono affette (la sdD non è una malattia!), le persone hanno una disabilità, non sono disabili… la nostra ultima campagna per la Giornata Nazionale delle Persone con sindrome di Down, celebrata lo scorso ottobre, affermava “Non guardarmi solo a metà, oltre la sindrome di Down c’è una persona intera”.
Di pari passo abbiamo lavorato nei confronti della corretta comunicazione: le persone hanno la sindrome di Down, non ne sono affette (la sdD non è una malattia!), le persone hanno una disabilità, non sono disabili… la nostra ultima campagna per la Giornata Nazionale delle Persone con sindrome di Down, celebrata lo scorso ottobre, affermava “Non guardarmi solo a metà, oltre la sindrome di Down c’è una persona intera”.
Oggi però – prosegue la nota – occorre riprendere con forza il tema della “buona comunicazione” per andare oltre i pregiudizi che continuano ad avere cittadinanza, a maggiore ragione se veicolati da realtà che hanno grande visibilità e seguito nei media e sui social.
«Crediamo fortemente che i pregiudizi si combattono con la conoscenza; in Italia esistono oggi 52 sezioni AIPD che, da Belluno a Termini Imerese, sono impegnate quotidianamente sul territorio. 52 realtà a disposizione di chi ha voglia di conoscerle e lavorare al loro fianco – afferma Paolo Virgilio Grillo, presidente AIPD Nazionale -. Invitiamo le persone impegnate nella comunicazione, nello spettacolo e nella politica a contattarci e a partecipare ai tanti incontri, eventi, attività in programma nei territori delle nostre sedi, dove possono verificare come i programmi di autonomia rivolti alle persone con sindrome di Down stiano portando le stesse ad una vita realmente partecipata in tutti gli ambiti. Aiutateci a non rendere vana l’azione che l’Associazione e le famiglie stanno svolgendo da anni per modificare una visione non più attuale della sindrome di Down».
Fin qui la nota dell’Aipd. Vogliamo aggiungere qualche personale considerazione.
Non c’è bisogno di conoscere per combattere i pregiudizi. E non è una critica al presidente Grillo al quale va tutta la nostra stima, sapendo quanto l’associazione fa.
Non cè bisogno perchè, presidente, basta che si abbia rispetto della persona in quanto tale. E’ sufficiente questo. Dal rispetto nasce anche la corretta comunicazione.
Chi, come Casalino, afferma sui down: “mi fanno fastidio”, “mi irritano” “non ho nessuna voglia di aiutarli, mi spiace che a loro sia successa questa cosa”, “mi fanno schifo, come mi fa schifo un ragno”, dimostra di non aver rispetto delle persone. Non ne ha lui e non ne ha chi non ha preso posizione contro il suo video, il Presidente del Consiglio in primis.
Qualcuno ha avuto anche la sfacciataggine di difenderlo dicendo che, nel dire quelle frasi oscene e vergognose, faceva teatro. Ma il teatro è altra cosa.
Non c’è bisogno di conoscere per combattere i pregiudizi. E non è una critica al presidente Grillo al quale va tutta la nostra stima, sapendo quanto l’associazione fa.
Non cè bisogno perchè, presidente, basta che si abbia rispetto della persona in quanto tale. E’ sufficiente questo. Dal rispetto nasce anche la corretta comunicazione.
Chi, come Casalino, afferma sui down: “mi fanno fastidio”, “mi irritano” “non ho nessuna voglia di aiutarli, mi spiace che a loro sia successa questa cosa”, “mi fanno schifo, come mi fa schifo un ragno”, dimostra di non aver rispetto delle persone. Non ne ha lui e non ne ha chi non ha preso posizione contro il suo video, il Presidente del Consiglio in primis.
Qualcuno ha avuto anche la sfacciataggine di difenderlo dicendo che, nel dire quelle frasi oscene e vergognose, faceva teatro. Ma il teatro è altra cosa.