Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato una dichiarazione del consigliere regionale Gianni Rosa (VEDI – La sede Avis di Potenza rischia lo sfratto ma il Consiglio Regionale ne rinvia la discussione) con la quale il rappresentante di Laboratorio Basilicata-Fratelli d’Italia, chiamando in causa anche Piero Lacorazza (Pd) Lacorazza, criticava la manca discussione in consiglio regionale di una mozione sulla delicata situazione della sede Avis di Potenza che rischia lo sfratto dall’Ater per il mancato pagamento del canone di fitto.
A Rosa risponde Piero Lacorazza (nella foto di copertina).
“Il sospetto che la presentazione della mozione di Gianni Rosa sulla vicenda AVIS in Consiglio regionale sia stata una manovrina elettorale – afferma Lacorazza – è confermata dalla dichiarazione di alcuni donatori, almeno così pare. Chiariamo.
Non ho votato contro la mozione. Ciò che si scrive è falso. Ho votato per la iscrizione della mozione e non ho partecipato al voto sulla richiesta di discussione immediata. Sottolineando come sia consolidata la prassi di non discutere le mozioni nelle stessa seduta in cui se ne chiede l’iscrizione, aggiungo che analoghi contenuti erano già all’ordine del giorno del Consiglio regionale che ne aveva anche discusso in altre occasioni.
Il dott. Rocco Monetta, in qualità di Presidente pro tepore dell’AVIS di Basilicata, è stato audito in IV commissione su mia richiesta (non a ridosso di elezioni regionali) per i mancati trasferimenti e sul paventato rischio di blocco della raccolta sangue. In quella sede ha reso dichiarazioni anche in merito alla vicenda della sede AVIS di Potenza. Dichiarazioni non del tutto irrilevanti rispetto alla natura della convenzione a suo tempo stipulata con la Regione e alla verifica puntuale di tali accordi riferiti all’immobile da destinare esclusivamente ad AVIS.
Spero di non ricordare male ma credo fu paventato il rischio di danno erariale.
Lontano da scadenze elettorali ho anche promosso incontri con il dipartimento “Salute della persona” per fronteggiare taluni problemi, tra cui anche i tempi di accreditamento dei punti di raccolta.
Non avendo compreso chi ha sottoscritto la dichiarazione (si tratta di una nota ufficiale di AVIS?) non vado oltre, anche perché penso che le istituzioni debbano sostenere qualsiasi tipo di attività di volontariato, ancorché se si tratta di salute come nel caso della raccolta di sangue, nella città e sul territorio.
Anche in questa ottica – prosegue Lacorazza – sono ritornato (ritornato perché le cose non si fanno a qualche mese dal voto) nuovamente a chiedere all’Assessore Franconi alcune questioni che ritengo fondamentali:
1. il ripristino dell’esenzione ticket a favore dei donatori di cui all’art.4 della legge 19/2009;
2. l’approvazione del progetto Plasma, unitamente al progetto Qualità;
3. la liquidazione del saldo trasporto e materiale anticipato ad oggi, a quanto segnalato dall’AVIS, ammonterebbe ad oltre € 500.000,00.
4. la verifica dello stato relativo alla fornitura di attrezzature e materiali di consumo per il sistema trasfusionale delle Aziende Sanitarie del SSR, gara conclusa ad inizio anno dalla Stazione Unica Appaltante”.