Quello che è accaduto “è di una gravità assoluta”. Così scrive nella lettera inviata ai Ministri dell’Interno, del Lavoro, dei Trasporti e della Giustizia Alessandro Patanè, titolare della società Craft srl che ha brevettato il sistema di controllo della velocità denominato Tutor che, come confermato dalla Corte d’Appello di Roma nell’aprile scorso ha riconosciuto la contraffazione per equivalenza del sistema di rilevamento della velocità media sui tratti stradali ed autostradali, da parte del concessionario Autostrade per l’Italia spa, aspetto di sicura rilevanza penale oltreché civilistica.
I giudici disposero anche l’immediato spegnimento degli impianti.
Autostrada per l’Italia ha provveduto a farlo anche per evitare pesanti penali.
Tutto risolto? Niente affatto. Il 27 luglio 2018, con tanto di messaggio del Capo della Polizia, la società Autostrade per l’Italia spa “ha messo nella disponibilità il sistema Sicve-PM, che – precisa Alessandro Patanè – come si legge dal certificato di approvazione è una “evoluzione” del sistema Sicve.
Il sistema Sicve-PM rappresenterebbe secondo le certificazioni ministeriali una mera evoluzione; ma, come è evidente, si tratta – afferma Patanè – di un camuffamento con tanto di involuzione del sistema, infatti oggi il sistema riesce a gestire pochissime postazioni di rilevamento rispetto a Sicve, non apportando alcuna novità sotto il profilo dell’idea inventiva, che rimane la medesima del brevetto contraffatto (aspetto rilevabile proprio dal suo provvedimento di approvazione – Decreto Dirigenziale del Ministero Infrastrutture e Trasporti n. 3338 del 31 maggio 2017), pertanto rimanendo evidentemente confinato a mera riproposizione”.
Nonostante gli aspetti penali e l’evidenza che, la semplice modifica di una parte di un sistema, che tra l’altro opera sul backgroud tecnologico del brevetto Craft, implichi la reiterazione del reato e questa volta con tanto di componente dolosa, il sottoscritto ha posto in allerta, proprio di questa evidenza il Ministero dell’Interno con una specifica diffida il 17 aprile scorso.
Cosa chiede Patanè? Chiede “che vengano presi urgenti ed opportuni provvedimenti al fine di scongiurare che un Organo di Pubblica Sicurezza possa continuare a contribuire nella prosecuzione di una condotta criminosa ed illecita perpetrata dalla società Autostrade per l’Italia spa e dalla sua controllata Autostrade Tech spa, le quali, peraltro, con il loro comportamento ambiguo stanno cagionando un evidente danno erariale (le multe irrogate con un sistema contraffatto saranno puntualmente impugnate) oltre che di immagine al Italia, un cattivo esempio per gli italiani per l’evidente capacità dei potenti di aggirare le leggi e sfuggire alle pene, con il supporto proprio di servitori infedeli dello Stato”.
Cosa accadrà non è dato sapere. Certo è che gli automobilisti sono alquanto disorientati perchè si ha l’impressione che si giochi a rimpiattino, immagine, questa, che non giova al nostro paese.