USB Unione Sindacale di Base – il sindacato al quale apparteneva il bracciante maliano Soumayla ucciso in calabria – ha organizzato, nella serata di ieri 4 giugno 2018, sit-in in quasi tutte le piazze delle principali città italiane.
Anche piazza Mario Pagano a Potenza è stata presidiata dai sindacalisti che hanno protestato contro un gesto di follia e violenza che non ha scusanti. Sacko Soumayla era un bracciante e sindacalista di Gioia Tauro. Si batteva contro lo sfruttamento dei migranti e per i diritti di questi ultimi. Aveva regolare permesso di soggiorno e viveva nella tendopoli di San Ferdinando, vicino i campi, in condizioni igienico-sanitarie molto carenti.
E’ stato ucciso con degli spari in testa mentre cercava delle lamiere per rinforzare la sua baracca, in una fabbrica abbandonata. Con lui erano presenti altri due braccianti che sono sopravvissuti, riportando gravi ferite. Nella zona di Gioia Tauro sono oltre 4000 i braccianti migranti durante la stagione di raccolta, raccolgono agrumi a basso costo dai produttori di arance, clementine e kiwi e vengono percossi e sfruttati dai caporali della zona.
La vicenda ha raccolto la totale indifferenza delle istituzioni nazionali ed è accaduto proprio a poche ore dalla dichiarazione shock del Ministro degli Interni Matteo Salvini “per i migranti è finita la pacchia”. E’ proprio rivolto al leader del Carroccio il messaggio dell’Unione Sindacale di Base che si schiera compatta con i migranti della piana di Gioia Tauro e con tutti i migranti in fuga da guerre e miseria. I vertici di USB hanno dichiarato che si batteranno per il diritto di cittadinanza dei rifugiati e lotteranno contro la dottrina neofascista e razzista che sta dilagando in Italia.