Domenica 3 giugno arriva a Potenza il camper per la diagnosi precoce del virus dell’HCV. Un team di medici sarà a disposizione in piazza Mario Pagano a Potenza, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, per un consulto gratuito e per scoprire l’infezione da virus dell’epatite C con un semplice test della saliva.
L’iniziativa, che prende il nome di progetto ‘Heparoute 8’, è organizzata da Improve con il supporto incondizionato di AbbVie con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, offrire consigli utili ed effettuare un rapido screening salva-fegato. In Basilicata si stima che le persone portatrici di infezione da HCV siano 5.000, con una prevalenza che si aggira tra il 9 e il 10%, ma molti ignorano di aver contratto l’infezione.
Il test della saliva sarà effettuato presso il camper attrezzato da operatori sanitari esperti e fornirà un risultato entro pochi minuti. Gli specialisti del Centro di riferimento saranno a disposizione per eventuali dubbi o domande e sarà distribuito materiale informativo sull’epatite C.
“Con l’epatite C oggi siamo finalmente in grande vantaggio: possiamo eradicare definitivamente il virus HCV addirittura in sole 8 settimane! Con questa iniziativa vogliamo portare in piazza la possibilità di effettuare uno screening gratuito, semplice e mirato a tutti coloro che hanno il dubbio di essere venuti a contatto con il virus HCV – dichiara Nello Buccianti, Direttore U.O.C. Medicina Interna Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. La conoscenza precoce dell’eventuale positività, infatti, costituisce la premessa di una cura altrettanto tempestiva, che consentirà di evitare la progressione dell’infezione da HCV verso gravi patologie del fegato, con un radicale miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita futura”.
Il virus dell’epatite C si trasmette principalmente attraverso il sangue. Oggi le trasfusioni sono sicure, mentre rimane possibile la trasmissione causata dallo scambio di aghi e siringhe per l’uso di droga endovena, la trasmissione causata da alcuni strumenti medici non sterilizzati correttamente, la trasmissione sessuale ed alcuni trattamenti estetici come il tatuaggio, il piercing, la manicure ma anche il laser o i filler. Possono essere a rischio di esposizione anche i familiari di persone con epatite C e il personale sanitario.