“Si lavora per vivere, non per morire”. Questa la frase sullo striscione esposto questa mattina a Potenza, davanti alla Prefettura, dai quasi trecento lavoratori che hanno aderito allo sciopero generale di otto ore indetto da tutte le sigle sindacali dopo la tragica morte di Carmine Picerni, il 39enne potentino morto martedì 17 aprile, a causa di un incidente nello stabilimento “Dalmine Logistic solutions” del capoluogo lucano (leggi articolo).
“Giustizia per Antonio” il messaggio riferito ad Antonio Caggianese, l’altro giovane potentino vittima di un incidente accaduto lo scorso 26 febbraio all’Ageco di Tito. Il 27enne, lo ricordiamo, rimase schiacciato da un macchinario utilizzato per la separazione dei rifiuti.
Le categorie dei metalmeccanici di Cigl, Cisl e Uil si costituiranno parte civile nel processo contro l’azienda per “far emergere la responsabilità di quanto accaduto”.
Sentiamo le motivazioni nell’intervista a Carmine Vaccaro, segretario generale della Uil Basilicata.