Si aggiunge un altro elemento di preoccupazione nella vicenda dello sversamento di idrocarburi da uno dei serbatoi del Centro Oli di Viggiano, scoperto nei mesi scorsi quando fu interessato l’impianto di depurazione dell’Asi.
A preoccupare sono i dati forniti da Arpab (l’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente) relativi ai campionamenti effettuati in due località: in località Spineta e nel torrente “Fosso del Lupo”. Nel primo caso il valore è di 78 microgrammi per litri; nel secondo 101 microgrammi per litri. Valori superiori a quelli previsti dal L.D.A. (Limite di Determinazione Analitico).
Dall’Arpab si precisa che non è certo che la presenza di idroacarburi nel corso d’acqua sia conseguenza dello sversamento di petrolio dal serbatoio del Cova ma il dubbio rimane e, semmai dovesse essere confermato, si avvalorerebbe l’ipotesi che la perdita di idrocarburi risalirebbe molto prima di febbraio quando essa fu scoperta.
L’Arpab ha effettuato le verifiche dopo che la presenza di idrocarburi era stata rilevata in un canale di scolo che porta alla “Fossa del Lupo” .
Per depurare il terreno contaminato dalla fuoriuscita di idroacrburi, l’Eni ha installato un impianto mobile di depurazione che entrerà in funzione appena sarà deciso dove saranno stoccate le acque trattate dall’impianto.
Mentre è in atto l’operazione di bonifica, oggi al Ministero dell’Ambiente si terrà una riunione tecnica per affrontare l’intera questione, presenti esperti ministeriali, della Regione, dell’Arpab e dell’Eni.
Si discuterà della decisione della Regione di chiudere gli impianti dopo lo sversamento di liquami da uno dei serbatoi, del rischio ambientale che potrebbe interessare anche l’invaso del Pertusillo, del piano di caratterizzazione predisposto dall’Eni e ritenuto carente dalla Regione al punto tale da disporre la sospensione dell’attività del Centro Oli.
Del nuovo piano che l’ente petrolifero si è impegnato a presentare si discuterà nella conferenza di servizi convocata per i prossimi giorni, alla quale parteciperanno anche gli amministratori della Val d’Agri.