Si sono svolte a Potenza e a Matera le cerimonie per la ricorrenza del 72° anniversario della Liberazione.
Nel capoluogo lucano, presso il Parco di Montereale, in un contesto di viva partecipazione, sono intervenuti il Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, il sindaco, Dario De Luca, e il presidente della Provincia, Nicola Valluzzi.
Alla presenza delle autorità, dei vertici delle forze dell’ordine e dell’Esercito e delle rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, si è proceduto alla deposizione di una corona commemorativa ai piedi del monumento ai caduti.
Significativa è stata la partecipazione di una scolaresca dell’Istituto comprensivo “Busciolano” di Potenza e dei rappresentanti della Consulta studentesca, con la lettura di stralci di opere letterarie legate alla ricorrenza del 25 aprile.
Tra queste, particolarmente toccante, è stata la lettura dell’ultima lettera di un partigiano condannato a morte alla propria figlia, nella quale le diceva di non essere triste e che un giorno avrebbe compreso quei valori che l’avrebbero fatta crescere senza il papà.
“E’ per la consapevolezza dei sacrifici che sono stati compiuti per garantirci la libertà di esercitare i nostri diritti, che non possiamo tacere e rassegnarci dinanzi al degrado che sta coinvolgendo le nostre istituzioni pubbliche, la corruzione dilagante, la dissipazione di denaro pubblico, la degenerazione di larghi strati della burocrazia, sempre più caratterizzata da incompetenza e incapacità, fino al punto di costituire essa stessa un freno allo sviluppo del Paese”, ha detto nel suo intervento il sindaco di Potenza.
“Non dobbiamo tacere dinanzi a questi fenomeni – ha aggiunto De Luca – ma dobbiamo indignarci, reagire e pretendere un’inversione di rotta, proprio per rendere onore a chi ci ha garantito la libertà”. “Non è quindi sufficiente, anche se doverosa, una semplice cerimonia di commemorazione: è imprescindibile invece assumere l’impegno a continuare la loro lotta di liberazione, non più dal fascismo, ma da tutto ciò che ostacola il pieno compimento degli ideali di chi la liberà l’ha conquistata, anche versando il proprio sangue”, ha concluso il primo cittadino.
“Non possiamo vivere una memoria da conservare ma dobbiamo trasformarla in un valore attuale”. Sono queste le parole del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, intervenuto alla cerimonia svoltasi in piazza Vittorio Veneto.
“La libertà liberatrice, toglie le paure e crea le condizioni per diventare protagonisti del futuro perchè coloro che sono morti durante la resistenza, anche su questa piazza, il 21 settembre 1943, siano un segno di speranza”, ha aggiunto De Ruggieri. “Bisogna essere militanti civili, registrare il tempo e inventare il futuro – ha precisato – L’economia di questa città è vissuta nel mattone e nel cemento e non ha creato sviluppo, ma solo ricchezza per qualcuno. Dobbiamo perciò ritrovare il sentiero, grazie a ciò che ci hanno indicato coloro che sono morti, attraverso la libertà del lavoro”, ha concluso De Ruggieiri che ha anche fatto un richiamo alla Medaglia d’Oro al merito civile, che quest’anno, per la prima volta, era appuntata al Gonfalone di Matera. “Questo riconoscimento è legato a una vicenda storica su cui poggia il cammino di questa città dal Dopoguerra a oggi, e rappresenta la nostra raggiunta autorevolezza”, ha detto a riguardo il sindaco materano.
Sono intervenuti alla manifestazione materanan anche il Prefetto di Matera, Antonella Bellomo, il prof. Franco Lisanti, in rappresentanza delle associazioni combattentische e d’Arma, Angelo Tataranno, a nome dell’Associazione Nazionale Partigiani, il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo. Le celebrazioni si sono aperte con la deposizione delle corone d’alloro al Cippo di via Lucana alla presenza delle autorità civili e militari ed è seguita la messa celebrata da don Vincenzo Di Lecce nella chiesa di S. Francesco, proseguita con la cerimonia in piazza Vittorio Veneto. L’intera manifestazione ha contato sulla formazione del Liceo musicale dell’Istituto magistrale “Stigliani” , diretta dal prof. Basile con la supervisione della prof. Papapietro.