Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Cd e 2 voti contrari dell’M5s) un disegno di legge della Giunta sull’orario di lavoro del personale del Servizio sanitario regionale.
La legge approvata dal Consiglio regionale prevede che la Giunta debba “adottare, entro il 31 luglio 2016, i provvedimenti di riorganizzazione e di razionalizzazione delle strutture e dei servizi dei propri enti sanitari al fine di assicurare la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari, dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e l’ottimale funzionamento delle strutture”.
Per tale finalità viene istruito un apposito comitato tecnico, composto da rappresentanti della Regione e delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale, che potrà avvalersi dell’eventuale supporto di agenzie nazionali e di comprovati esperti del settore.
La legge approvata dal Consiglio regionale detta anche le disposizioni interpretative circa il calcolo della durata media settimanale di 48 ore dell’orario di lavoro (che deve essere calcolato su base annua), l’attività libero professionale che non concorre al computo dei limiti orari, i riposi giornalieri inferiori ad undici ore possibili in presenza di eventi eccezionali e non prevedibili o assenze improvvise ed i periodi di reperibilità cosiddetta passiva, che non sono considerati orario di lavoro prestato.
Un emendamento presentato dal capogruppo del Pd Cifarelli ed approvato dall’Aula prevede inoltre che le Aziende sanitarie sono autorizzate fino al 31 luglio 2015 ad effettuare assunzioni di personale sanitario a tempo determinato per un costo pari a quello sostenuto nel 2015 per il personale in aspettativa, maternità, distacco e comando. Questo costo è in deroga ai tetti di spesa fissati.
Un emendamento presentato dal capogruppo del Cd Benedetto, trasformato in ordine del giorno ed approvato a maggioranza (con 15 voti favorevoli di Pd, Pp, Cd, Ri, Psi, Pdl-Fi, Gm, 1 voto contrario di Lb-Fdi e 2 astensioni dell’M5s), impegna la Giunta regionale ad istituire negli ospedali territoriali regionali “gli ospedali di comunità, quali strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale”, nei quali “l’assistenza sarà garantita da infermieri presenti continuativamente nelle 24 ore, da operatori socio – sanitari e dai medici di famiglia, titolari della responsabilità clinica, nell’esercizio delle loro funzioni e senza oneri aggiuntivi”.
Nel dibattito che ha preceduto la votazione, aperto da una relazione del presidente della regione Pittella, sono intervenuti i consiglieri i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Galante (Ri), Leggieri (M5s), Napoli (Pdl-Fi), Pace (Gm), Cifarelli (Pd) e Benedetto (Cd).