Le Fiamme Gialle, in totale, hanno segnalato alla Corte dei Conti anche dieci persone.
Le indagini hanno evidenziato “l’irragionevole e diseconomica decisione da parte di Acquedotto Lucano – è sottolineato in un comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza – di costituire un’apposita società di progettazione, avente quale oggetto sociale lo scopo di fornire prestazioni unicamente nei confronti della partecipante, al solo fine di affidarle l’intera fase di progettazione nell’ambito della realizzazione delle opere di gestione del sistema idrico integrato della Regione Basilicata”.
Secondo gli investigatori, “la scelta effettuata da parte degli amministratori di Acquedotto Lucano di non procurarsi direttamente le professionalità idonee per assolvere le sue esigenze progettuali mediante specifica assunzione si è rivelata palesemente antieconomica”.
La costituzione di una nuova società, “infatti, con costi annessi sia per il personale che per il Consiglio di amministrazione, il mancato ricorso alle gare e, quindi, il consequenziale mancato ribasso associato all’evidenza pubblica, nonché la spregiudicata distribuzione d’incentivi al personale tutto, hanno prodotto un sensibile aumento dei costi relativi all’attività di progettazione”.