Ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento di arresto: la richiesta è già stata notificata in Parlamento.
Tra le dieci persone arrestate vi sono anche due suore “massime responsabili della Congregazione delle Ancelle”, che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell’Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell’Ente.
Gli arresti vengono eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza, gestite dall’ente religioso denominato ‘Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus’, i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia e appartenente all’ente ecclesiastico ‘Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza’.
Il denaro e l’immobile, secondo l’accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato. Dei 500 milioni di euro a cui ammonta il crac delle Case di cura, oltre 350 milioni di euro sono rappresentati da debiti nei confronti dello Stato.
A nove dei 10 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati.
Quali conseguenze per la già problematica situazione dell’ex ospedale psichiatrico “Don Uva” di Potenza non è dato sapere. Certamentre la notizia giunta da Trani non farà star tranquilli i dipendenti già alle prese da tempo con problemi relativi al loro futuro occupazionale.