Dalla pulitura alla documentazione fotografica di uno scavo, con laboratori – sulla Preistoria e sul Medioevo – escursioni, esperienze con artigiani per la lavorazione dell’argilla, e con una “caccia al tesoro” finale nel Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” della Città dei Sassi: è in corso in questi giorni a Matera la prima edizione del “Festival archeologico del Mediterraneo”, che proseguirà fino all’11 luglio, organizzato dallo Studio Archeologico Chora e dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera dell’Università degli Studi della Basilicata, diretta dalla professoressa Francesca Sogliani, (cui spetterà la direzione scientifica), in collaborazione la soc. Coop. Gestore CEA Matera (Centro Escursionistico ambientale). L’evento nasce dalla lunga esperienza nel Festival Internazionale di Archeologia per Ragazzi organizzato nel Salento da 17 anni.
Il Festival affronta l’archeologia come forma di comunicazione, come strumento per connettersi emotivamente con il passato, come fautore d’identità, come serbatoio di memoria, emozione dell’antico, ed è dedicato ai giovani dai 6 ai 16 anni per comunicare il bisogno di conoscere meglio le proprie radici e di motivare l’impegno a difenderle. Sono previste una serie di attività, dall’Archeologia ai laboratori didattici e alle escursioni, dal cinema al teatro, unendo avventura, vacanza, divertimento e scoperta della storia.
I ragazzi – ospitati in strutture allestite per l’occasione – vivono con gli archeologi tutto il periodo dell’evento, partecipando alle attività archeologiche (grazie alla collaborazione con la Soprintendenza della Basilicata e alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera), guidati da esperti archeologi nel Parco delle Chiese rupestri della Murgia materana, allo scopo di conoscere il nostro patrimonio e nello stesso tempo rispettarlo e difenderlo. Durante le attività archeologiche, i partecipanti divisi in gruppi sono seguiti da archeologi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici durante tutte le fasi di lavoro, dalle attività di pulitura alla documentazione fotografica. L’area d’indagine diventa quindi il luogo di partenza per un’innumerevole quantità di esperienze e conoscenze. Oltre alle attività archeologiche, i partecipanti si stanno avvicinando alla conoscenza di aspetti tecnici in maniera coinvolgente, con la realizzazione di laboratori di archeologia sperimentale.
I laboratori affrontano diversi argomenti, dedicati alla Preistoria (laboratorio sull’accensione del fuoco) e al Medioevo (laboratorio sugli affreschi e sulle tecniche di cavatura). Inoltre con l’aiuto di alcuni artigiani i partecipanti apprendono la lavorazione dell’argilla, imparando la tecnica della colombina e realizzeranno candele con la cera d’api.
I progetti pomeridiani hanno invece il compito di creare un contatto forte ed emotivo con il territorio da conoscere, poiché descrivono tutti i momenti della sua storia.
Un evento conclusivo vedrà i partecipanti coinvolti in una ‘Caccia al tesoro’ nel Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”.
Le escursioni organizzate su tutto il territorio consentono inoltre di apprezzare gli aspetti naturalistici e geologici della regione, ma anche di scoprire le bellezze degli importanti parchi archeologici. Alcune serate, infine, si “aprono” al Teatro e al Cınema all’aperto. Ai partecipanti saranno rilasciati attestati per uso scolastico, finalizzati alla valutazione dei crediti formativi.