“Ha dello storico quanto accaduto nel turno di ballottaggio alle ultime elezioni amministrative: il Partito Democratico è battuto dal centro-destra perdendo Venezia, ma anche Rovigo, Chieti, Nuoro e, soprattutto, Arezzo e Matera, storiche roccaforti della sinistra” così ha esordito Aurelio Pace, Coordinatore Nazionale dei Popolari per l’Italia che ha proseguito “il dato che deve farci riflettere, anche per le scelte del prossimo futuro, è che il centro-destra vince quando va unito e con le forze moderate. Gli estremismi non pagano. Il centro-destra vince e convince quando è capace di proporsi con idee e programmi da forza di governo. E proprio Matera ne è un esempio: la scelta di un galantuomo moderato come Raffaello De Ruggieri ha pagato. I Popolari per l’Italia, infatti, hanno favorito proprio un percorso di riaggregazione muovendo da un’area civica, moderata e popolare. La nostra coalizione è risultata vincente per aver dimostrato di aver messo in campo una proposta centrata sulla politica dello sviluppo, basata sulla progettualità e non sulla mera manutenzione del consenso del centro-sinistra. La vittoria di Matera dopo quella dell’anno passato a Potenza, altro storico baluardo del PD, ha un forte valore simbolico. I cittadini hanno scelto la discontinuità rispetto a un metodo. Lo hanno potuto fare, però, a differenza del passato, perché gli è stata offerta un’alternativa credibile ed equilibrata”.
Pace si è detto poi convinto che “la strada da seguire è questa. Tenendo a riferimento i valori del Popolarismo Europeo e il suo modello di Governo. D’altro canto, anche la Francia dimostra come Le Pen raccoglie il voto di dissenso parlando alla “pancia degli elettori”, ma è forza di Governo credibile quando invece si propone con la moderazione di Sarkozy”.
E a proposito di questioni internazionali – ha continuato il Coordinatore Nazionale – bisogna convincersi che i problemi vanno affrontati e risolti concretamente e non con sterili polemiche. “Penso alla questione immigrati per la quale bisogna perseguire nella “stagione dei diritti e dei doveri”. Dove per i diritti è necessario salvaguardare la esigenze di chi vive abnormi difficoltà in casa propria, dove gli viene messa in discussione anche la propria esistenza, ma nello stesso tempo quando sono nel Paese che li ospita bisogna far loro rispettare i doveri della legge. Non è immaginabile, però, che si strumentalizzi anche su questo. Il Sud è terra di frontiera con l’Africa, raccogliendo la quasi totalità degli sbarchi, vedi Lampedusa, mentre al Nord arriva, in maniera del tutto marginale, solo una esigua percentuale di persone trasferite per la mera accoglienza. E chi è a lamentarsi? Le regioni del Nord con la Lombardia in testa. La politica è responsabilità: anche questo caratterizza una forza e una coalizione di governo”.