E’ andato giù duro Vito Santarsiero nell’incontro che l’ex sindaco di Potenza ha promosso per ricordare le cose fatte dalla sua amministrazione ma soprattutto per criticare quanto quella attuale sta facendo o meglio, come ha detto senza mezzi termini, “non sta facendo per mancanza di visioni e di strategie”.
L’analisi fatta da Santarsiero è voluta essere un contributo per una lettura di quanto accaduto negli ultimi anni, durante i quali ha ribadito “hanno pensato di fare politica ed amministrare non già ripiegandosi nel duro lavoro della soluzione dei problemi di una realtà complessa come la nostra, bensì gettando fango e invettive contro chi aveva prima governato la città; e facendo ciò non solo hanno detto bugie e falsità, ma hanno anche messo in campo atti contro l’interesse pubblico, contro il bene di tutti”.
Santarsiero ha ripercorso le varie fasi che hanno portato alla dichiarazione del dissesto “scelta ben precisa, terribile, contro la città, voluta – ha detto – pensando non al bene della comunità ma a presunti vantaggi politici. Quel dissesto è avvenuto senza che in Consiglio Comunale si fosse mai discusso del Bilancio, cosa questa impropria, ingiustificabile”.
“Chi dunque ha determinato il dissesto? Chi ne è responsabile? A chi applicare la legge Severino?” si è chiesto Santarsiero che ha affrontato la questione trasporti “lo spettro agitato per poter arrivare addirittura a parlare di mafia, interessi, cattiva gestione, e per poter individuare comodi capri espiatori per il dissesto.
La recente sentenza della Corte dei Conti – ha ricordato – ha detto non solo che non vi erano imbrogli, ma ha anche detto che veniva garantito un servizio importante, che oggi la comunità patisce un costo sociale e che oggi nell’appalto del trasporto pubblico locale vi sono anomalie. Gravi irregolarità sono state peraltro evidenziate da più consiglieri comunali che hanno denunciato, tra le altre cose, la modifica degli atti di gara e del contratto di servizio a danno del comune”.
Santarsiero ha quindi elencato le cose che bisogna fare, parte delle quali inserite nel progetto “Potenza 2020” approvato dalla sua amministrazione, altre frutto delle sue proposte da consigliere regionale: completare il progetto dell’accesso ovest alla città che oltre al nodo complesso ( destinato più al traffico ” interno”) prevedeva il tratto di strada di penetrazione Basentana- Dragonara per servire direttamente il polo regionale e i quartieri Nord della città; realizzare il raddoppio della galleria ferroviaria tra Potenza e Avigliano Scalo; realizzare l’area di ammassamento regionale della Protezione Civile ai Piani del Mattino con realizzazione di una pista aeroportuale; garantire l’utilizzo libero delle scale mobili e ripristinare nel Centro Storico un’area pedonale; riprendere il Piano Strutturale Metropolitano.
Ed ancora: completare rapidamente i lavori di Palazzo D’Errico; completare il progetto del Parco fluviale del Basento; completare il Piano di Edilizia Sociale; sostenere le politiche sanitarie regionali per tutelare l’Azienda Ospedaliera San Carlo nel suo ruolo di DEA di secondo livello e luogo di eccellenza sanitaria regionale ed extra regionale; sostenere la nostra Università sia con servizi diretti sia chiedendo adeguate politiche di sostegno nazionali e regionali; lavorare per avere a Potenza una Agenzia Nazionale ( e se fosse possibile Europea) dedicata agli studi e alle politiche per lo sviluppo rurale. far sentire la voce ed il peso del Comune Capoluogo per il raddoppio della Potenza-Melfi -Candela, arteria strategica per il Centro – Nord della Regione e per tutto il Potentino, e far sentire voce e peso del comune capoluogo per l’alta velocità SA-PZ-TA, altra infrastruttura fondamentale per la città e tutta la regione.
Fin qui l’analisi di Santarsiero sull’attuale gestione del Comune di Potenza. Attendiamo la replica – se ci sarà – di De Luca.