Ufficio Stampa BasilicataUfficio Stampa BasilicataUfficio Stampa Basilicata
  • HOME
  • CRONACA
  • AMBIENTE E TERRITORIO
  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • SALUTE E SANITÀ
  • SPORT
  • CULTURA ED EVENTI
Letto Quando la giustizia non tutela la donna, la sentenza del Tribunale di Torino
Condividi
Aa
Ufficio Stampa BasilicataUfficio Stampa Basilicata
Aa
  • HOME
  • CRONACA
  • AMBIENTE E TERRITORIO
  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • SALUTE E SANITÀ
  • SPORT
  • CULTURA ED EVENTI
Seguici
© 2023 Ufficio Stampa Basilicata
Ufficio Stampa Basilicata > Blog > Attualità > Quando la giustizia non tutela la donna, la sentenza del Tribunale di Torino
Attualità

Quando la giustizia non tutela la donna, la sentenza del Tribunale di Torino

USB - Ufficio Stampa Basilicata 5 Gennaio 2018
Condividi
Condividi

Fa discutere la sentenza del Tribunale di Torino che ha assolto un uomo accusato di violenza sulla propria donna, ritenendo quanto accaduto “episodi sporadici nati da situazioni contingenti e particolari”.
Il commento dell’avv. Cristiana Coviello che ha seguito e segue casi di violenze su donne, molte delle quali avvenute tra le mura domestiche.

- Advertisement -
Ad image
Palazzo di Giustizia Torino

“Ed ecco che questo nuovo anno inizia sotto cattivi auspici. Leggi, commissioni parlamentari, osservatori, sezioni specializzate nelle Procure, ricerca dei dati sui femminicidi e sulla violenza di genere. Tutto buttato al vento da una sentenza che stigmatizza il comportamento della donna vittima, definendola “esuberante” e assolve l’uomo accusato di maltrattamenti.

Accade nel Tribunale di Torino e arriva dalla penna di un Magistrato donna (e questo se possibile rattrista ancora di più).

La vittima aveva denunciato anni di violenze, vessazioni, offese e mortificazioni psicologiche. Aveva fornito anche i certificati medici nei quali, ovviamente, non aveva riferito che quelle lesioni erano avvenute da parte del compagno ma causate da eventi accidentali.  Questo non dovrebbe stupire gli addetti ai lavori e chi si occupa di violenza di genere a varo titolo. Accade spesso, infatti, che la vittima di violenza non riesca a trovare il coraggio di raccontare ciò che le sta accadendo, specie se il rapporto con il suo carnefice è ancora in essere e la donna teme per la propria incolumità o, ancor di più, se al Pronto Soccorso non trova personale in grado di riconoscere i segnali della violenza, di decodificare il non detto e facilitare il racconto.

Ed è così che la Giudice definisce quelle lesioni solo “episodi sporadici nati da situazioni contingenti e particolari” non riconducibili secondo la sentenza ad un sistema di vita tale da “porre la vittima in uno stato di prostrazione sia fisica che morale”. Grazie ad un artificio giuridico fuori dalla realtà, quindi, tutte le violenze fisiche accertate, spinte, calci, pugni e quelle psicologiche riferite dalla donna diventano ordinaria “conflittualità” con la conseguente assoluzione dell’uomo non solo dal reato di maltrattamenti ma anche da quello di lesioni.  

C’è da rimanere sconcertati a leggere ancora posizioni così miopi e intrise di pregiudizi. Davvero è ancora necessario spiegare cos’è conflittualità di coppia e cosa violenza? Definire il confine tra il lecito e l’illecito? Chiarire che le aggressioni fisiche non rientrano nella normalità di una relazione? Che gli insulti, le minacce, le umiliazioni non sono semplice scontro in una coppia? Spiegare che la “conflittualità” presuppone parità di posizioni, pariteticità e reciprocità?

La convenzione di Istanbul definisce l’espressione “violenza nei confronti delle donne” una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione e stabilisce che gli Stati debbano prevedere misure di protezione e sostegno che siano basate su una comprensione della violenza contro le donne. Il nostro Paese, invece,  non è ancora in grado di proteggere le vittime, di ascoltarle, di agevolare l’emersione, di tutelarle e di condannare gli autori.

La minimizzazione della violenza rischia di creare sfiducia nelle donne, di normalizzare certi comportamenti, di rafforzare le condotte degli uomini violenti e di pregiudicare la richiesta di giustizia da parte delle vittime.

L’Italia resta uno dei paesi in cui le donne continuano a morire per mano di uomini violenti e un significativo cambio di rotta avverrà solo  attraverso una reale trasformazione culturale.

Altrimenti ogni legge resterà un diritto di carta.

Cristiana Coviello – avvocata”
 

Potrebbe interessarti anche:

Sottoscritto a Potenza l’accordo per l’introduzione del Congedo Didattico Mestruale nelle scuole superiori

Torna l’ora solare, lancette dell’orologio indietro di un’ora

Potenza: 550 giovani alla festa organizzata dalla Pastorale giovanile

Potenza: per il contrasto agli stupefacenti i professionisti a confronto

Il Ce.St.Ri.M. compie trent’anni

Tag cristiana coviello, tribunale torino, violenza su donne
USB - Ufficio Stampa Basilicata 5 Gennaio 2018 5 Gennaio 2018
Condividi su:
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copia il link Print
Precedente Bilancio 2017 del Compartimento della Polizia Stradale per la Campania e la Basilicata
Successivo Lo scalatore. Vedi Maratea! (Capitolo 14)
- Ad -
Ad image

ULTIMI ARTICOLI

Teatro ragazzi: a Tito la presentazione della nuova edizione di “Scintille”
La CIA sul completamento e messa in sicurezza della diga del Rendina
“Generazioni in dialogo. Racconti e confronti sui primi 80 anni del CIF”
Sottoscritto a Potenza l’accordo per l’introduzione del Congedo Didattico Mestruale nelle scuole superiori
Le forme invisibili della violenza, consapevolezza e cultura al centro
Violenza di genere, Pittella: Occorre un balzo in avanti per un’etica della responsabilità
Progetto di reindustrializzazione del sito ex MUBEA (Melfi). Esame congiunto presso la Regione Basilicata
Potenza: FdI celebrati i tre anni di governo Meloni con il ministro Abodi
Torna l’ora solare, lancette dell’orologio indietro di un’ora
“San Carlo Day”, presentato il report aziendale dell’Azienda ospedaliera regionale
about us
Chi Siamo

Ufficio Stampa Basilicata, quotidiano di informazione online, è una Testata Giornalistica Multimediale iscritta nel Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Potenza n. 452 del 09/03/2015.
Contattaci: info@ufficiostampabasilicatait.trasferimentiaruba.it

Seguici anche su:

© Ufficio Stampa Basilicata
Welcome Back!

Sign in to your account

Hai perso latuapassword?