Così il Coordinatore Nazionale dei Popolari per l’Italia e Capogruppo al Consiglio Regionale di Basilicata Aurelio Pace che ha continuato dichiarando “nel 2015 il taglio della spesa pubblica in % del Pil sarà del 6,2 al Sud, più del doppio del Centro-Nord (-2,9)”.
“Negli ultimi anni – ha continuato Pace – i tagli alla spesa operati dai vari governi hanno riguardato quasi esclusivamente il Sud, penalizzandolo soprattutto per quanto riguarda gli investimenti pubblici, la cui mancanza non ha favorito la ripresa nell’economia meridionale. Se a tutto ciò si aggiungono i tagli derivanti dalla riorganizzazione degli Enti Locali, la mancanza d’idonee infrastrutture e il non adeguamento di quelle esistenti, il quadro assume contorni preoccupanti. Non è con ulteriori tagli – acuendo la sperequazione degli investimenti statali tra Nord e Sud – che si consente al Mezzogiorno di ripartire, anzi il contrario, si rischia di affossarlo definitivamente. Non si può consentire di far perdere al meridione il ruolo strategico che gli compete. Il Sud si vede costretto, stante questo quadro allarmante, a pagare un prezzo insopportabile. Bisogna assolutamente e immediatamente attivarsi per avviare un’inversione di tendenza. Renzi all’inizio del suo mandato aveva promesso di riequilibrare il gap infrastrutturale ed economico tra Nord e Sud. Le politiche messe in atto dal suo governo, numeri alla mano, ci parlano invece del contrario. Il Mezzogiorno non può più sopportare questa marginalizzazione nelle scelte strategiche ed economiche, esso deve ritornare protagonista come elemento trainante per lo sviluppo nazionale. Il rilancio delle politiche per e del Mezzogiorno saranno il banco di prova su cui testare la nuova classe dirigente del Sud: quella sul giudizio passato e quella sulla costruzione del futuro”.