Martedì 11 novembre 2025 – Dura presa di posizione del Sindaco di Latronico, Fausto Alberto De Maria (foto di copertina), per la chiusura delle Guardie Mediche nel suo comune.
Lo fa con una diffida all’Asp che pubblichiamo qui di seguito.
“Ho inviato oggi una diffida formale all’ASP di Potenza per chiedere il ripristino immediato del servizio di guardia medica nel territorio comunale di Latronico.
La nostra comunità, infatti, da settimane è rimasta senza copertura sanitaria, con entrambe le sedi – quella di Latronico centro e quella della frazione di Agromonte (che era attiva solo nei fine settimana) – chiuse nella maggior parte del mese di novembre.
In pochi giorni siamo passati da due guardie mediche a nessuna, lasciando scoperta una popolazione di oltre 4.000 abitanti, con una frazione distante 20 km dal centro urbano.
È una situazione mai vista prima, che ha già causato gravi disagi a tanti cittadini, soprattutto anziani e persone senza mezzi propri.
E in un territorio come il nostro, dove il pronto soccorso più vicino dista circa mezz’ora di viaggio, tutto questo è semplicemente inaccettabile.
Comprendo le difficoltà dell’ASP e del sistema sanitario regionale, e riconosco la mancanza di medici come un problema reale.
Ma le emergenze non si gestiscono aspettando le riforme.
Mentre si pensa alle future Case di Comunità e alle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) – che per Latronico, lo voglio ricordare, saranno comunque a mezz’ora di distanza – oggi bisogna garantire il presente.
Per questo ho chiesto all’ASP di riattivare subito almeno una delle due guardie mediche, anche in forma temporanea, per garantire un presidio minimo di sicurezza sanitaria.
Le riforme possono avere i loro tempi, ma le urgenze dei cittadini richiedono decisioni ad horas.
Un altro punto fondamentale è la mancanza di condivisione e di programmazione.
Noi Sindaci non siamo mai stati coinvolti nelle decisioni riguardanti la riorganizzazione sanitaria, e ci ritroviamo a gestire le emergenze senza strumenti né interlocuzioni preventive.
Credo che bisogna programmare per tempo, per arrivare con le soluzioni prima delle emergenze, non dopo.
Siamo pronti a collaborare, ma non possiamo essere lasciati soli davanti ai disagi dei cittadini.
I processi si devono guidare, non subire.
E nessuna riorganizzazione può giustificare la totale assenza di assistenza sanitaria di prossimità in un territorio come il nostro“.

