Le province di Potenza e Matera mostrano risultati di spicco nell’accesso all’istruzione superiore e nelle discipline STEM, migliore della media italiana in diversi parametri chiave. Tuttavia, emergono criticità importanti relative all’istruzione tecnica, alla bassa diffusione delle scuole paritarie e, in modo particolarmente acuto, alla tendenza degli studenti ad iscriversi fuori regione. Ad evidenziarlo, sono gli indicatori dell’istruzione per Potenza e Matera in riferimento all’anno accademico e scolastico 2023-2024, elaborati da Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne e diffusi dalla Camera di commercio della Basilicata. Le due province mostrano risultati superiori alla media Italia nell’attrazione verso i corsi scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici (STEM), fondamentale per il futuro sviluppo economico, preparando gli studenti in settori ad alta occupabilità. A Potenza il 32,2% degli immatricolati si iscrive a corsi STEM, posizionando la provincia al 24° posto. A Matera è il 31,9% (29° posto).

L’iscrizione agli istituti tecnici invece è inferiore alla media Italia in entrambe le province: a Potenza solo il 26,3% degli studenti iscritti alle scuole superiori frequenta istituti tecnici, posizionando la provincia al 96° posto. A Matera la percentuale è del 33,2%, ma è comunque considerata peggiore della media Italia, con un 41° posto in graduatoria.

Facce opposte della medaglia per quanto riguarda invece la scelta universitaria. Se innaffi da un lato lo studio fa emergere un’alta propensione in entrambe le province con numerose immatricolazioni – a Potenza scelgono di continuare gli studi il 65,5% dei ragazzi, e a Matera il 60.9% -, d’opposto spicca l’elevatissima mobilità studentesca fuori regione.
Matera registra un tasso di emigrazione universitaria eccezionalmente alto, pari all’85,6%, posizionandosi al 107° posto (tra gli ultimi in Italia). Potenza evidenzia un tasso pari al 68,3%, collocandosi al 102° posto. Per contrastare questo dato si dovrebbe rafforzare il legame università-industria, creando percorsi di tirocinio e placement che garantiscano immediate prospettive occupazionali in regione, questo l’auspicio degli analisti.