Venerdì 25 luglio 2025 – Analisi della Uil delle ricadute derivanti dal decreto flussi d’ingresso varato dal Governo.

La situazione in Basilicata nell’intervista al segretario regionale della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli.
“In regione nel 2024 risultavano residenti circa 26 mila stranieri. In che settori lavorano?
Prevalentemente il peso è sui settori agricoli, edilizia e servizi alla persona. Abbiamo una forte presenza di lavoro stagionale, per la raccolta di prodotti in tutta la fascia ionica.
Raccolta delle fragole, uva da vino ed adesso dei pomodori; tutto quello che si produce nei campi del Vulture Melfese, dove ci sono una serie di centri di accoglienza.
Domanda: dunque, stranieri su Potenza e Matera?
Sì. Abbiamo un’incidenza di stranieri maggiore su Matera, anche se a Potenza la presenza di immigrati ha carattere storico, in diversi settori. A Matera c’è prevalenza nell’agricoltura. Con la consacrazione di Matera a capitale della CULTURA 2016, è anche aumentata anche l’attività del turismo e quindi anche lì è cresciuta la presenza di lavoratori non italiani.
I dati Inail dicono che la vostra regione vanta un record negativo sul piano degli incidenti sul lavoro. Come mai?
In parte questo è dovuto al fatto che, nel caso degli stranieri, parliamo di attività lavorativa di bassa qualità, mal pagata ed anche più pericolosa. La forte presenza di lavoro irregolare comporta purtroppo scarsa osservanza delle norme antinfortunistiche. Poi ci sono lavori, ad esempio in edilizia ed agricoltura, anche pericolosi. I lavoratori stranieri sono messi spesso in condizioni di fare lavori a rischio, senza possibilità di decidere sulle condizioni. In situazioni di lavoro sommerso e caporalato diffuso diventa difficile contrastare queste situazioni gravi.
Oggi la UIL lucana costituisce il coordinamento regionale immigrazione. Quale valore aggiunto potrebbe venire su questo fronte dalla costruzione del nuovo organismo?
Noi oggi ci poniamo un obiettivo importante, che è quello di arrivare a questi lavoratori che non hanno tutela, che non hanno diritti. La UIL, diciamo, vuole dare voce loro. Il Coordinamento intende creare una rete di attori provenienti dal territorio, dalle categorie e dai servizi della UIL. L’obiettivo è quello di fornire agli stranieri supporto e servizi qualificati, capaci di rispondere ai loro particolari problemi. Anche loro hanno dei diritti che finora, purtroppo, rimangono sulla carta. Ecco: noi intendiamo dare tutele concrete.
Sono importanti anche per il futuro del nostro sindacato?
Sicuramente il mondo del lavoro diventa sempre più multietnico. Come sindacato delle persone noi ci rivolgiamo a tutti, indipendentemente dal luogo di nascita, colore della pelle o cultura. È importante promuovere l’integrazione dei nuovi cittadini: nel mondo del lavoro, nella società e nello stesso sindacato. Nel futuro la UIL sarà anche di loro.
L’Italia soffre gravemente di problemi demografici. Quanto è importante oggi la presenza degli stranieri tra di noi?
È sicuramente molto importante, all’interno però di un processo governato di integrazione. Non sono braccia, sono persone che hanno i nostri stessi problemi. Da qui la necessità di creare le condizioni di governo delle culture.
Il nostro progetto “On the way” interesserà tutti i 131 comuni della Lucania; centri spesso influenzati da situazioni di abbandono e diversificazione sociale. La presenza di nuovi cittadini potrebbe aiutare ad invertire questa brutta tendenza.
Ne stiamo parlando con tutti i sindaci. Ma vanno messe al centro politiche di vera integrazione. Costruire dunque un tessuto locale che crei non solo accoglienza, ma integrazione vera dei nuovi cittadini, facendoli sentire parte integrante ed importante delle comunità in cui vanno a vivere.
Il dato preoccupante della Basilicata è che, negli ultimi trent’anni abbiamo perso 50.000 abitanti. Ogni anno vanno via 3000 giovani, le nostre energie migliori, quindi siamo fortemente preoccupati. Un sistema di politiche di attenzione, di integrazione degli immigrati, può essere un momento di svolta per la Basilicata e per le nostre comunità e per il sindacato”.