Era il 20 giugno scorso quando l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, a margine di un incontro con i sindaci del Potentino svolto nella sede della regione Basilicata aveva espresso la sua preoccupazione per l’uso improprio dell’acqua destinata ad usi civili che veniva invece impiegata ai fini irrigui. Una circostanza constata dai dati registrati nelle zone rurali del Potentino nelle ore serali e che ha portato ad un incontro con i primi cittadini affinché sensibilizzare la popolazione al rispetto delle regole di comportamento e di civiltà.
Intensificati anche i controlli per scovare chi, in una situazione di crisi idrica evidente abusava della risorsa, da ciò, nell’ultima settimana sono state sei le denunce di Acquedotto lucano che ha riscontrato altrettanti «prelievi di acqua non contrattualizzati», rilevando altresì 38 irregolarità amministrative per difformità contrattuali e 62 forniture a beneficio di soggetti non titolari. Un’iniziativa che rientra dunque nell’azione che il gestore della risorsa idrica ha messo in campo per «scoraggiare e prevenire tentativi di furti di acqua potabile. Azione di sensibilizzazione che hanno prodotto la collaborazione della cittadinanza con 18 segnalazioni arrivate da utenti ad Acquedotto Lucano che hanno denunciato un utilizzo difformi dell’acqua, sprechi, e violazioni delle ordinanze comunali.