Mwrcoledì 29 diembre 2021 – Il “Centro anch’io” di Calvello è un centro diurno per persone con disabilità.
Ne parla in questo articolo Stefano Mele che lo frequenta in quanto affetto da distrofia muscolare di Duchenne.
Una malattia che Stefano vive con la consapevolezza – come spesso ripete – che la disabilità può essere anche un’opportunità, sempre che ci si crede. E lui ci crede.
“Il Centro diurno disabili è un servizio socio-sanitario, a carattere semi-residenziale. Accoglie nelle ore diurne soggetti disabili con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, i quali presentano una compromissione dell’autonomia, tale da impedire il normale svolgimento della vita quotidiana.
“La finalità del centro – ricorda Stefano Mele – è lavorare per migliorare la qualità della vita della persona disabili e per promuovere e sviluppare le potenzialità residue, nonché favorire la socializzazione con l’ambiente esterno.
Il centro diurno disabili – proegue Stefano propone agli utenti varie attività, sulla base di progetti individuali elaborati sui bisogni della singola persona. Le attività che il Servizio eroga sono: Attività socio-sanitarie; attività riabilitative; attività educative.
Il “Centro Anch’io” nasce nel 2009 con l’esigenza di accogliere delle persone con varie disabilità per far trascorrere loro delle belle giornate in compagnia, vivendo nuove esperienze.
Raccontare tutti questi anni passati al “Centro Anch’io” di Calvello – afferma Stefano – non è semplice, ci sono tanti bei momenti vissuti anche tante avventure uniche.
Racconterò le attività svolte in questo 2021 sulla base della mia esperienza personale da fruitore di questo servizio essenziale per chi vive una disabilità come la mia.
Al centro svolgiamo diverse attività ludico- creative, per questo Natale, con la collaborazione della Pro Loco, abbiamo creato delle decorazioni per l’albero natalizio che si trova nella piazza principale del paese. Abbiamo realizzato noi utenti dei portacandele natalizi molto particolari.
Quando il tempo è bello facciamo delle passeggiate, è molto importante incontrare le persone anche per scambiarci un saluto. Una nostra attività fondamentale è sicuramente l’ideazione e realizzazione dei video.
Nei nostri video raccontiamo delle storie significative e favole con morali, con i nostri video raccontiamo che con una disabilità si può creare tante cose straordinarie.
La disabilità – ribadisce Stefano Mele – è una risorsa che crea ricchezza, ma non ricchezza materiale. La disabilità è una ricchezza umana fatta di persone che accettano la diversità.
In primavera abbiamo progettato è realizzato un semenzaio, consapevoli che è importante seminare per poi raccogliere. In autunno con le foglie abbiamo costruito delle ghirlande.
Le altre attività sono: laboratorio di pittura e disegno, laboratori di musica e canto, anche giochi di società. Queste strutture sono fondamentali per l’inclusione delle persone con disabilità, per migliorare la qualità della vita.
La mia esperienza – sostiene Stefano – mi dice che è fondamentale migliorare questi servizi essenziali per gli utenti e famiglie. Perché già avere un luogo dove passare delle giornate in compagnia è molto importante.
Speriamo di tornarci presto al “Centro Anch’Io”.
Un ringraziamento agli operatori e un saluto per gli utenti.
Ricordiamoci di non lasciare nessuno indietro.
Per me Centro Anch’io è un pezzo di me, è qualcosa che non può morire ma deve vivere.
Per me, la disabilità – afferma Stefano -è un modo per affrontare qualche ostacolo in più, una sorta di situazione molto difficile, che getta una luce interessante sulle persone. Haddon
Stefano Mele conclude con un ringraziamento agli operatori e un saluto per gli utenti”.